Yanukovich traballa, ma non si scompone. Nel suo discorso per il nuovo anno, il presidente ucraino non ha eluso il tema caldo delle proteste. Ma si è mostrato sicuro, riducendo i movimenti di piazza a uno degli elementi che contribuiscono a un dialogo politico all’insegna “della comprensione e del consolidamento”.
Ma i manifestanti portano avanti le loro battaglie. Anche con iniziative come l’inno intonato in piazza Indipendenza, a Kiev, da centinaia di migliaia di persone, nel tentativo di tener viva l’attenzione battendo un primato mondiale.
L’obiettivo è porre fine all’era di Yanukovi e riavvicinare l’Ucraina all’Unione Europea. Come ha spiegato, poco dopo la mezzanotte, uno dei leader dell’opposizione, Vitaly Klitschko:
“Siamo sicuri che durante quest’anno, il 2014, saremo capaci di cambiare la guida del Paese. Saremo capaci di avviare il cambiamento. Formeremo una squadra e, come ci chiede la gente, nomineremo un candidato unico, che vincerà le elezioni”.
Un sondaggio pubblicato la scorsa settimana dà ragione all’ex pugile, considerato il più indicato per battere, al secondo turno, il presidente in carica.