Il lago di Caccamo è compreso tra i territori comunali di Serrapetrona e Caldarola in provincia di Macerata lungo la superstrada che unisce Civitanova Marche a Foligno. E’ un invaso idroelettrico dell’ENEL lungo circa 3 km e la sua capienza è di 5 milioni di metri cubi di acqua. Si estende su di un’area di 66 ettari compresa lungo la valle del fiume Chienti. Questo lago oltre ad essere conosciuto da chi pratica la pesca, ospita gare di canoa e kayak. Tutte le domeniche in località Caccamo con orario dalle 8 alle 20 si svolge il mercato settimanale dove è possibile acquistare merci di varia natura tra cui anche i prodotti tipici locali. Questa zona è la patria della famosa Vernaccia di Serrapetrona. Pievefavera è una panoramica frazione del comune di Caldarola sempre in provincia di Macerata. Di notevole interesse ambientale e paesaggistico oltre che storico e culturale, le sue colline coperte di ulivi scendono gradualmente verso il sottostante lago di Caccamo e costituiscono l'area di diffusione prevalente della Cultivar Coroncina, varietà di olivo marchigiana per la produzione di olio di ottima qualità. Il castello risalente al XIII secolo conserva quasi intatta la struttura muraria con tre cortine e quattro torri. Lungo la sponda meridionale del lago sorge un'area archeologica di epoca romana, dove sono presenti strutture di età tardo repubblicana appartenenti alla pars rustica di una villa. Nei pressi è situato l'Antiquarium dove sono conservati i materiali archeologici. Nel 1883 alcuni scavi archeologici nella zona di Mercatale (ai piedi dell'attuale paese sulla riva destra del fiume Chienti) portarono alla luce i reperti ed una tomba del periodo romano, elementi che negli anni, a cominciare dalle prime teorizzazioni del Feliciangeli, avvaloreranno l'esistenza di un antico nucleo romano chiamato Faveria nato alla base dell'attuale sito, come mansio lungo il diverticolo dell'antica via Flaminia. In seguito alla caduta dell'impero romano Pievefavera seguì le sorti di tutti quei piccoli centri montani che per continuare a vivere si arroccarono in luoghi impervi al sicuro delle mura castellane. La cellula iniziale del nuovo insediamento fu la pieve. I documenti più antichi nei quali si fa espressamente menzione della plebs sono pergamene descrittive delle proprietà dell'abbadia di Fiastra risalenti al 1170. Da questo momento la storia di Pievefavera fu strettamente legata alle vicende del comune di Camerino, che nel periodo compreso tra il XIII sec. e l'inizio del XVI realizzò il più grosso ed efficiente sistema difensivo della Bassa Marca. Fotografie scattate sabato 13 aprile 2013.