PARTE 2 DI 2 / PART 2 OF 2.
Orvieto, comune di 21019 abitanti in provincia di Terni, Umbria, Italia.
Notizie attendibili riguardanti i primi insediamenti umani risalgono al VII secolo a.C., ma è da ritenersi che il luogo fosse già abitato fin dalle età del bronzo e del ferro. Le testimonianze archeologiche di epoca etrusca fornite da campagne di scavo e studi condotti negli ultimi anni offrono un quadro abbastanza attendibile, anche se ancora incompleto, della città antica identificata dopo molte incertezze e polemiche tra etruscologi nella città di Velzna, una delle dodici città stato etrusche. Denominata dai romani Volsinii sorgeva nei pressi di un famoso santuario etrusco, Fanum Voltumnae, meta ogni anno degli abitanti dell'Etruria che vi confluivano per celebrare riti religiosi, giochi e manifestazioni. La città ebbe dall'VIII al VI secolo a.C. un notevole sviluppo economico di cui beneficiarono principalmente ricche famiglie in un regime fortemente oligarchico ed un incremento demografico che nella composizione della popolazione mostra l'apertura ad una città multietnica: di tutto ciò si ha riscontro dai resti della città sulla rupe e principalmente dalle vicine necropoli. La città raggiunse il massimo splendore tra il VI e il IV secolo a.C. diventando un fiorente centro commerciale e artistico, con una supremazia militare garantita dalla sua posizione strategica che le dava l'aspetto di una fortezza naturale. Tra la fine del IV e l'inizio del III secolo a.C. l'equilibrio sociale che aveva permesso la crescita della città si incrinò. I ceti subalterni conquistarono il governo della cosa pubblica e il dissidio tra le classi divenne violento, finché i nobili non chiesero aiuto ai romani. Questi nel 264 a.C. colsero l'occasione per inviare l'esercito a Volsinii e invece di sottometterla la distrussero e deportarono gli abitanti scampati all'eccidio sulle rive del vicino lago di Bolsena, dove sorse Volsinii Novi (Bolsena). Non si conosce il motivo di tale accanimento dei romani nei confronti della città che, secondo fonti letterarie, trasportarono a Roma oltre duemila statue razziate dai santuari orvietani ed evocarono nell'Urbe il dio Vertumnus, la principale divinità degli etruschi. La traslazione della città fisica della Orvieto antica da un sito all'altro si ripeterà in senso inverso provocata ancora da altre invasioni. Fu rifondata allora sulla rupe orvietana la cittadella altomedievale di Ourbibentos che nell'arco di qualche secolo diventerà una nuova città con il nome di Urbs Vetus (città vecchia). Fotografie scattate l’11 aprile 2013 con base di appoggio presso l’hotel Picchio di Orvieto Scalo.