Anche la prefettura di Rimini questa mattina è stata teatro della protesta organizzata in tutta Italia da CGIL, CISL e UIL. Scopo della mobilitazione, chiedere al governo lo sblocco dei pagamenti della cassa integrazione in deroga. I sindacati a gran voce sollecitano inoltre la reintroduzione della disciplina sulle anticipazioni degli ammortizzatori in deroga da parte dell'Inps, dopo l'eliminazione avvenuta con la legge di stabilità, il che costringe i lavoratori a ricevere i relativi emolumenti non prima di quattro mesi dalla sospensione dal lavoro.
"La cassa integrazione in deroga per la provincia di Rimini vale oltre 3 milioni di ore siamo attorno a 1500 - 2000 lavoratori interessati nel corso di un anno così come è stato per il 2012", sottolinea Graziano Urbinati, Segretario Generale Cgil, "noi non vorremo trovarci nelle condizioni di non avere risorse di sostenere questa gente a casa senza lavoro".
Anche a Rimini si alza la protesta di lavoratori e lavoratrici per reclamare i propri diritti. Il blocco pagamenti dell'ultimo periodo dello scorso anno produce, secondo i sindacati, effetti socialmente insostenibili e che peggiorano una situazione già criticia per i lavoratori dipendenti. "Nel territorio di Rimini abbiamo circa il 95% delle aziende che non superano i 15 dipendenti, strutture che non hanno di fatto ammortizzatori sociali", dichiara Pierluigi Sestagalli Uil Rimini, "il fatto di poter utilizzare le casse in deroga, che attualmente da aprile 2009 sono in essere, ci permette di dare tutele. Ciò da quando la Fornero ha sbloccato i fondi per il 2013. La cassa in deroga però non può essere uno strumento provvisorio deve essere una norma che da respiro alle aziende e i lavoratori".