A 19 anni dalla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuta il 20 marzo 1994 a Mogadiscio in Somalia, il presidente dell'Associazione ILARIA ALPI Mariangela Gritta Grainer traccia un ricordo su questi anni di lotta, prima dei genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana e poi della società civile, facendo anche il punto sul caso giudiziario.
Luciana e Giorgio Alpi con dolore e indignazione, ma anche con un amore immenso per Ilaria, hanno continuato la loro battaglia per avere giustizia. Lo hanno fatto per la loro unica figlia e per il suo modo di fare giornalismo: cercare sempre la verità e comunicarla. Hanno voluto portare avanti il suo impegno convinti che è proprio per questo che l'hanno uccisa insieme a Miran: ha fatto e fa ancora paura. Ed è per questo che anche la ricerca della verità sulla sua uccisione è difficile ancora.
Giorgio è purtroppo scomparso domenica 11 luglio 2010. Ma è sempre vicino a Luciana e a tutti coloro che vanno avanti in questa lotta.
Oggi l'Associazione Ilaria Alpi lancia con una lettera aperta un appello ai nuovi presidenti di Camera e Senato perchè si continui ad indagare in nome della verità e della giustizia.
"Nonostante infiniti tentativi di chiudere questo caso da anni - spiega Mariangela Gritta Grainer - l'impegno incessante di Giorgio e Luciana Alpi lo hanno tenuto aperto e grazie a loro all'associazione Ilaria Alpi al premio e alle moltissime scuole, istituzioni, migliaia di cittadine e cittadini che sono impegnati il caso è ancora apertissimo.
Siamo ancora qui non ci arrendiamo vogliamo e avremo verità, tutta la verità e giustizia. Può essere una buona medicina anche per questa nuova fase politica che di certo esige aria pulita ripartire dal "senso della verità" e della giustizia.
L'elezione di Laura Boldrini a presidente della Camera dei Deputati e di Pietro Grasso a Presidente del Senato della Repubblica - conclude - è un segno di vicinanza e di speranza"