http://www.pupia.tv - Modena - Beni per un valore di 18 milioni di euro, appartenenti ad un affiliato al clan camorristico dei Casalesi, sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna. Il soggetto, originario di Casal di Principe (CE), da tempo trasferitosi nella provincia di Modena, non solo era in contatto con esponenti di spicco della camorra, ma gestiva per conto di questi ,fin dagli anni '90, alcuni night club della città emiliana, locali che, tra l'altro, erano luogo di incontro per affiliati e latitanti.
Sequestrati 48 unità immobiliari, tra cui un caseificio, partecipazioni in società, autovetture e conti correnti, quasi tutti intestati a prestanome.
L'uomo, infatti, secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, dichiarava redditi irrisori ed incostanti.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito, su disposizione del Tribunale di Modena, il sequestro di un patrimonio di valore di 18 milioni di euro - composto da 48 unità immobiliari, partecipazioni in 3 società di capitali, 1 terreno, 4 autovetture, 22 rapporti bancari e 2 rapporti assicurativi - nei confronti di Paolo LANDOLFO, originario di Casal di Principe da molti anni trasferitosi nella provincia di Modena, ritenuto organico al "clan camorristico dei casalesi".
L'operazione di servizio costituisce l'esito delle indagini coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dal G.I.C.O. di Bologna finalizzate all'applicazione della Misura di Prevenzione Patrimoniale prevista dalla normativa antimafia nei confronti dei soggetti indiziati di appartenere ad organizzazioni mafiose.
Il LANDOLFO è risultato infatti essere in diretto contatto con esponenti di primissimo piano del sodalizio casalese, su tutti Sebastiano PANARO, attualmente detenuto con condanna all'ergastolo, cugino dello storico boss Francesco SCHIAVONE, detto "Sandokan": LANDOLFO e PANARO sono stati condannati nel 2003 per estorsione aggravata dal metodo mafioso in concorso tra loro e nell'interesse dell'organizzazione criminale casalese.
Il LANDOLFO fin dagli anni '90 ha gestito alcuni night club di Modena e provincia che, sulla base di convergenti atti di indagine, sono risultati nella materiale disponibilità del clan camorristico casalese, tanto da essere luogo di incontro di affiliati e latitanti.
A fronte di un profilo reddituale inconsistente e frammentario, è stato rinvenuto nella sua disponibilità del LANDOLFO l'ingente patrimonio sequestrato, in gran parte intestato fittiziamente ai suoi prossimi congiunti.
Tra i beni rinvenuti figurano un caseificio e diversi immobili di pregio nella provincia di Parma e Modena.
Le indagini confermano il persistente inserimento della criminalità organizzata nel tessuto economico finanziario emiliano da parte del clan camorristico dei casalesi in particolare, nella provincia di Modena, così come confermato da altre recenti attività investigative - su tutte l'"Operazione San Cipriano" del 2010, condotta sempre dalla locale D.D.A. e dal G.I.C.O. di Bologna. (08.02.13)