Al via 'Io riattivo il lavoro', una proposta di legge di iniziativa popolare per favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla mafia; obiettivo principale la restituzione di queste imprese al territorio, senza abbandonarle, tutelando così i diritti di lavoratori e lavoratrici. Da oggi parte anche a Rimini la raccolta firme presso le sedi territoriali di Cgil, Arci, Centro studi Pio La Torre, Avviso Pubblico, Confesercenti SoS Impresa, Legacoop e Acli, mentre l'associazione "Libera", per dare più visibilità all'iniziativa, allestirà dei banchetti in tutta la provincia. La raccolta terminerà a fine maggio.
"Anche a Rimini non è la prima volta che identifichiamo la presenza delle mafie sia italiane che straniere", spiega Michael Binotti coordinatore di Libera, "spesso sul nostro territorio si fa fatica a capire quali sono i beni, che iter stanno seguendo e quindi è importante avere trasparenza". Sono 5 i beni confiscati alla mafia nella provincia di Rimini. Anche se possono sembrare pochi rispetto alle città nel sud Italia sono un piccolo, ma significativo campanello di allarme.