Evasione: la Provincia di Rimini parte offesa nel processo Varano

altarimini 2012-12-26

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La Provincia di Rimini è il primo ente pubblico a costituirsi come parte offesa nel processo Varano, procedimento avviato in seguito alle indagini della procura della Repubblica di Forlì su una rete malavitosa, dedita al riciclaggio di denaro, formata da persone residenti anche nelle province di Rimini e Pesaro. La domanda del Presidente Stefano Vitali è stata accolta dal gip del Tribunale di Forlì, dopo il parere favorevole del Pm Fabio Di Vizio.

L'indagine Varano, avviata nel 2008, ha portato agli arresti dei vertici della Cassa di Risparmio di San Marino. Le gravi violazioni tributarie hanno assunto rilievo penale e hanno configurato la fattispecie delittuosa del riciclaggio. Il Presidente della Provincia ha deciso di esporsi in prima persona, per tutelare la comunità che rappresenta: "Il reato di riciclaggio è reato contro l'amministrazione della giustizia", si legge nell'istanza al Tribunale, "ma anche reato contro l'economia, offendendo interessi patrimoniali e di corretta evoluzione economica delle comunità insediate presso un dato territorio [...] e con ricadute dirette e indirette sulle risorse a disposizione degli enti locali e delle rispettive comunità". Il ragionamento espresso da Vitali è semplice: l'evasore non solo infrange le regole, ma danneggia direttamente i propri concittadini, sottraendo alla comunità beni e risorse ad essi destinate. In secondo luogo chi dichiara redditi inferiori non solo a quello reale, ma anche alle medie territoriali, beneficia delle agevolazioni fiscali o degli accessi ai benefici garantiti dallo stato, entrando in concorrenza con i veri "bisognosi": "una sottrazione indiretta di beni e risorse", così come definita da Vitali nella sua istanza.

La massima autorità provinciale continua così la sua battaglia all'evasione, ribadendo quanto il territorio da lui amministrato primeggi in Italia per consumi, ma sia fanalino di coda nelle graduatorie relative alle denunce dei redditi. "Non è una battaglia contro San Marino", spiega Vitali, "ma una battaglia contro quei cittadini che continuano ad assumere questi comportamenti lesivi verso il territorio".

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