I servizi di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) del 26 e 28 settembre 2009. 4 arresti a Porto Empedocle per l' omicidio di Giuseppe Adorno. (per il video in alta qualità clicca su HQ in basso a destra dello schermo).
Ecco i testi:
I fratelli Giuseppe Distefano 54 anni, e Gerlando, 51 anni, sono pescatori, di Porto Empedocle. Hanno subito un fallimento. Due case dei fratelli Distefano sono state vendute all' asta giudiziaria e le ha comprate, per circa 60mila euro, Giuseppe Adorno, 25 anni, di Porto Empedocle. Sarebbe stata una grave offesa. L' acquisto non sarebbe stato digerito dai Distefano che avrebbero tentato, anche tramite altre persone più o meno pregiudicate, di ottenere da Adorno la restituzione delle 2 case. Adorno avrebbe risposto no. Anche perche alle 2 abitazioni lui, Adorno, avrebbe apportato delle migliorie. Ad esempio, lui, Giuseppe De Rubeis, 25 anni, idraulico e compagno di scuola di Adorno, avrebbe compiuto delle opere sui tubi e le condutture idriche. Il pomeriggio del 24 agosto scorso. De Rubeis incontra Adorno a Porto Empedocle, lungo la statale 115, al piazzale di sosta del rifornimento di benzina davanti le cementerie. Adorno posteggia la sua automobile e sale sull' auto di De Rubeis. Di Adorno non vi sarà più nessuna traccia. La telecamera dello stesso rifornimento di benzina registra. Le immagini inchiodano De Rubeis. Poi le altre indagini. La vendita all' asta. I contrasti con la famiglia Distefano. Il 3 settembre scorso, il cadavere di Adorno, come confermato adesso dagli esami autoptici, è scoperto carbonizzato, grazie al fiuto del cane di un gruppo di cacciatori, in un canneto nelle campagne al confine tra la frazione agrigentina di Montaperto e Realmonte, in contrada "Milione". Adorno è stato ucciso da un colpo di pistola sparato alla nuca. I poliziotti del Commissariato "Frontiera" di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, della Squadra mobile di Agrigento, capitanata da Salvatore Montemagno, su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, con il Procuratore aggiunto, Vittorio Teresi, e la sostituto Rita Fulantelli, hanno arrestato i fratelli Giuseppe e Gerlando Distefano, poi Giovanni Distefano, 28 anni, figlio di Giuseppe, e Giuseppe De Rubeis. I quattro risponderanno di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. De Rubeis è indagato anche per detenzione e porto illegale di armi perchè avrebbe venduto una pistola a Giuseppe Adorno. Poi Adorno avrebbe restituito l' arma perchè non soddisfatto. La sorella dei fratelli Distefano è sposata con Giuseppe Filippazzo, 51 anni, vittima di un attentato lo scorso 20 agosto, a Porto Empedocle, al lido Azzurro, in via Calipso, dove una mano armata fuori dal finestrino di un' automobile sparò 4 colpi di pistola calibro 22. Un lavoro investigativo certosino, a tappeto, informazioni, anche porta a porta, incessanti, dal 24 agosto fino ad oggi, il giorno dell' epilogo........interviste Vittorio Teresi, Salvatore Montemagno, Girolamo Di Fazio, Cesare Castelli....
Giuseppe, Gerlando e Giovanni Distefano sono detenuti nel carcere "Petrusa" di Agrigento. E sono difesi dagli avvocati Anna Americo, Ninni Giardina, Tiziana Cacciatore, Daniele Re, Gianfranco Pilato e Gaetano Salemi. Giuseppe De Rubeis, invece, è tra le sbarre dell' "Ucciardone" a Palermo, e lo assiste l'avvocato Nino Gaziano. La sera degli arresti, venerdì 25 settembre, i Distefano sono stati prelevati da Porto Empedocle e condotti in Questura ad Agrigento. De Rubeis, invece, è salito sulla pantera della Polizia ed ha viaggiato subito verso Palermo. Se il pomeriggio del 24 agosto scorso il destino dei Distefano e di De Rubeis si sarebbe incrociato piantando una croce sulla vita di Giuseppe Adorno, adesso invece il destino dei Distefano e di De Rubeis corre su due binari diversi, forse anche in contrasto tra di loro. Infatti, i poliziotti di Cesare Castelli e di Salvatore Montemagno, e la Dda di Palermo, hanno temuto ritorsioni contro De Rubeis. Ecco perche l' idraulico empedoclino, e compagno di scuola di Giuseppe Adorno, è stato subito isolato. Lui, De Rubeis, è accusato di essere stato il Giuda che avrebbe consegnato la vittima nell' orto degli ulivi dei Distefano. Quando il 3 settembre scorso è stato scoperto il cadavere di Adorno, ancora lui, De Rubeis, ha subito delle minacce. L 11 settembre, il fuoco ha bruciato l' automobile del padre di Giuseppe De Rubeis. Poi, due telefonate anonime: la prima il 16 settembre alla mezzanotte e 36 minuti, e la seconda il 20 settembre all' una e 13 minuti. Il telefono di De Rubeis e già sotto controllo. Dall' altra parte della cornetta una voce lo minaccia così : "stai zitto o farai la fine di Peppe" .