Ruoppolo Teleacras - Gioventù bruciata

Bestiacane 2012-11-01

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Il servizio di Angelo Ruoppolo ( https://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=ts ) Teleacras Agrigento del 2 luglio 2011. Dopo l' arresto di Gaetano Riina, l'analisi a freddo della Procura di Palermo : "il fallimento delle nuove leve, il rifiorire dei capi tradizionali".
Ecco il testo :
Eccolo qui, e' lui, Gaetano Riina. E' la tarda mattinata del 15 gennaio del 1993, a Palermo. Poche ore prima e' stato arrestato il fratello Toto'. E lui si allontana cosi' dal Palazzo di Giustizia, e la tensione del suo stato d'animo quasi si materializza...18 anni dopo Gaetano Riina procede e marcia nel senso contrario, verso il Palazzo, e la Giustizia che lo attende, e lui rispondera' di mafia, a 79 anni di eta'. Recita il proverbio : " i giovani vanno veloci, ma gli anziani conoscono la strada ". Ed ecco forse, nella perla di saggezza antica, la sintesi della metamorfosi di Cosa nostra. Le nuove generazioni si sarebbero rivelate inadeguate, se non incapaci, tra arresti precoci, mancanza di carisma e di pensiero strategico. Dunque, la piovra aggrappa i suoi tentacoli al mito Riina, alla colonna dei corleonesi. E Gaetano Riina incarnerebbe un altro tesoro popolare, che " a essere giovani si impara da vecchi ". Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, e' quasi lapidario : "il vero e unico capo dei capi e' sempre Toto' Riina. In giro non si vedono uomini del suo spessore criminale in grado di mantenere salda la struttura gerarchica di Cosa nostra. Neanche Matteo Messina Denaro ha il profilo di un capo assoluto. Non solo perche' la sua storia e' legata all'ambito territoriale trapanese ma perche' non e' in grado di riunificare i vari gruppi che stanno conquistando spazio e liberta' d'azione". Dunque, la frammentazione e' causa di debolezza, aggravata nel corso del tempo dall'arresto o dal tramonto di boss come Bernardo Provenzano, Salvatore Lo Piccolo e Domenico Raccuglia. Il vuoto gerarchico ha favorito e alimentato l'intraprendenza di volti nuovi e giovani, come Gianni Nicchi. Nessuno pero' e' stato cosi' forte da imporsi. L'esplosione e l'implosione di cellule impazzite, come se i tentacoli si fossero distaccati dalla piovra, che metaforicamente sarebbe la centralita' corleonese dell'asse mafioso in Sicilia. Ecco, dunque, il perche' di Gaetano Riina, la forza centripeta che si oppone alla forza centrifuga.

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