E' un cliente l'aggressore del trans: arrestato 35enne riminese

altarimini 2012-10-29

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Svolta nel caso del grave ferimento del trans accaduto nella sua abitazione di Rivazzurra martedì scorso: ad accoltellare il 42enne è stato un cliente, 35enne riminese, che ha infierito sul corpo del transessuale con un coltello da cucina riducendolo in fin di vita.
A confermare la colpevolezza dell'uomo originario di Torino, ma da anni residente a Rimini, sul quale gli inquirenti nutrivano già sospetti, è stato lo stesso ferito, conosciuto col nome di Jaqueline, che nella giornata di ieri si è svegliato dal coma farmacologico, indotto dopo l'asportazione della milza e in seguito alle varie lesioni a fegato e polmone.
A Jaqueline è stato chiesto se il responsabile dell'accaduto fosse quell'uomo col quale quella sera si era scambiato dei messaggi al telefono e, alla visione della foto, il transessuale ha annuito confermando i sospetti.
Era stata la stessa vittima che era riuscita a stento, la sera del ferimento, a dire che il colpevole era stato un suo cliente, successivamente era stata trasportata in fin di vita in ospedale. Lo stesso coinquilino del 42enne aveva confermato quella versione, raccontando che il transessuale gli aveva chiesto di chiudere la porta perchè in attesa di un cliente. Le disperate grida dell'uomo però lo avevano allertato, entrato nella camera aveva assistito all'agghiacciante scena dell'aggressore che infieriva col coltello sul corpo di Jaqueline, per poi fuggire.
Ieri la svolta: il 35enne è stato arrestato nel pomeriggio verso le 15, prelevato mentre era intento a mettere a posto un bar rilevato a Cattolica. Abita con la madre e proprio con lei si trovava al momento dell'arresto. In un primo momento ha taciuto la tremenda verità, successivamente non ha potuto far altro che confessare, date le prove schiaccianti che, oltre agli sms e al testimone, comprendono anche il liquido seminale, avevano infatti avuto poco prima del ferimento un rapporto sessuale, le impronte e una banconota da 50 euro.
Insospettabile e con la faccia da bravo ragazzo, era incensurato. Il coltello col quale ha ferito il transessuale era di tipo professionale, prelevato dal bar. Tra di loro sembra ci fosse un rapporto di fiducia, non occasionale. E' da escludere al momento il motivo passionale, il giovane ha affermato di essere andato lì con l'intento di punire Jaqueline e di non essersi reso conto di averla ridotta il fin di vita, le motivazioni del gesto sono al vaglio degli inquirenti. Intanto per l'uomo sono pesanti le accuse: tentato omicidio con l'aggravante della premeditazione.

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