SICILIA TV (Favara) Domani ricorre il 65esimo anniversario Liberazione d'italia

SICILIA TV 2012-07-23

Views 38

Il 25 Aprile 1945 è la data in cui, nel corso della seconda guerra mondiale, le grandi Città del Nord Italia, in particolare Torino e Milano, furono liberate dalle truppe Alleate, dallassedio delle truppe militari naziste tedesche. Da allora il 25 aprile è stata scelta come la data della Festa della Liberazione appunto. La cacciata degli ex alleati tedeschi dal suolo italiano cominciò 19 mesi prima, ovvero l8 settembre 1943, con il Proclama di armistizio firmato dal Maresciallo Badoglio che fu diffuso via radio alla popolazione. Il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. queste le parole del capo del governo tecnico militare. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, continua il proclama Badoglio - ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza. Fu una vera e propria resa incodizionata quella adottata dal Governo italiano nei confronti delle truppe alleate. Da questa decisione una scissione interna agli ambienti militari fascisti portò alla nascita della Repubblica Sociale Italiana, riconosciuta a livello giuridico, solo dal regime nazista di Hitler. Ma la reazione più concreta che seguì allarmistizio di Badoglio fu proprio la resistenza armata portata avanti dai partigiani che combatterono a fianco delle truppe alleate contro l'invasione d'Italia da parte della Germania nazista e nei confronti della Repubblica Sociale Italiana. Questi gruppi di combattenti, nonostante fossero organizzati come un vero e proprio esercito, non erano ufficialmente riconosciuti come un organo militare, sostanzialmente tra le loro fila, figuravano sia uomini politici di estrazione filo-comunista, che militari regolari che non volendo continuare la lotta intrapresa per la RSI, furono costretti a cambiare casacca, pena la fucilazione. Migliaia furono i morti della resistenza italiana, secondo alcuni storici i caduti per la liberazione furono 300 mila . La storia solitamente è scritta da chi vince le guerre, e non a caso il conteggio delle vittime è stato fatto da sempre, solo in relazione ai partigiani morti, a questi si aggiungono un gran numero di soldati italiani, che allindomani del 25 Aprile 1945 vennero trucidati dai fratelli partigiani, la loro colpa era quella di avere combattuto per la patria, in un esercito regolare, e che come tale, essendo dei militari, dovevano eseguire gli ordini che gli venivano imposti. Anche la Città di Favara ha pagato con il sangue dei suoi figli, il contributo per la liberazione. Tra tutti ricordiamo il Partigiano Girolamo Agliata, fucilato dai nazifascisti il 31 gennaio 1945 ad Imperia. Un altro uomo della Città dellAgnello Pasquale che contribuì alla resistenza fu il Partigiano Favara, al secolo Calogero Fanara. Militare in servizio ad Imperia, fu fatto prigioniero dai tedeschi subito dopo larmistizio, in seguito riuscì a scappare, e si unì alla divisone d'assalto "Garibaldi-Liguria" gruppo partigiano che contribuì alla liberazione di Imperia. Comunque il tributo di sangue che in ogni guerra le popolazioni civili hanno pagato, pagano e purtroppo pagheranno, è sempre alto, non importa quali delle due fazioni ha registrato più vittime, quello che interessa è che se lItalia è diventata una Repubblica Democratica, noi lo dobbiamo a questi uomini.

Share This Video


Download

  
Report form