Martino Luverà si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, pagando questa fatalità con la morte. E' quanto sta emergendo dai nuovi particolari dell'agguato di Palmi, dove è stato ferito l'avvocato Francesco Nizzari, che era il vero obiettivo. L’assassino ha sparato quattro colpi contro il legale, che lo hanno ferito alle gambe ed all’addome. Per una tragica fatalità, però, uno dei pallettoni ha raggiunto, a trenta metri di distanza, Martino Luverà, che lavorava come operaio precario per il Comune di Isolabona (Imperia), dove viveva da alcuni anni. Luverà, originario di Taurianova (Reggio Calabria), si trovava in Calabria per un periodo di ferie e negli ultimi giorni aveva incontrato alcuni parenti ed amici. Proprio ieri sera, nel momento in cui è stato ucciso, Luverà stava andando a trovare una zia e si trovava insieme ad un cugino, che è rimasto illeso. Un pallettone lo ha raggiunto proprio al cuore, provocandone la morte istantanea. L’assassino ha poi raggiunto a piedi, percorrendo una strada sterrata, un’automobile condotta da un complice e si è allontanato. In serata Nizzari è stato trasferito dall’ospedale di Polistena a quello di Reggio Calabria, dove è stato ricoverato nel reparto di chirurgia vascolare. Le sue condizioni, comunque, restano gravi. Domani mattina, intanto, nel corso di una riunione convocata dal Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, sarà fatto il punto sulle indagini sull'agguato di ieri sera. Sempre domattina, negli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, sarà effettuata l’autopsia sul cadavere di Luverà.
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