Calabria: Grande partecipazione oggi alle 15 a Pagliarelle, frazione di Petilia Policastro, nel crotonese, alla fiaccolata in ricordo di Lea Garofalo, la 35enne testimone di giustizia, uccisa per le sue rivelazioni nei confronti di esponenti della cosca di ‘ndrangheta petilina. Alla manifestazione, che è partita dalla casa dove viveva la donna e si è conclusa di fronte alla chiesa della Vergine del Carmelo, oltre ai concittadini di Lea, hanno preso parte, insieme ad altri rappresentanti istituzionali e politici, il sindaco di Petilia Policastro, Dionigi Fera, il segretario provinciale della Cgil, Antonio Spataro e rappresentanti dell’associazione Libera, fondata da Don Luigi Ciiotti. Prima della sua scomparsa Lea Garofalo aveva incontrato il sacerdote e gli aveva chiesto aiuto. Il corpo della 35enne è stato sciolto nell’acido, per cui, non è stato possibile svolgere i funerali. Ecco, allora, la decisione di fare la fiaccolata, modo scelto dai suoi concittadini per ricordare la donna, che con coraggio ha squarciato il velo dell’omertà. Il lungo corteo, silenzioso, ha attraversato le principali vie della frazione, tra testimonianze di affetto, nei confronti della giovane e momenti di palpabile commozione. Sul fronte delle indagini, c’è in programma un nuovo sopralluogo sul sito dove gli inquirenti ritengono sia stata uccisa la giovane e la perquisizione di un appartamento di uno dei sei uomini arrestati per l’omicidio, Carmine Venturino, dove la sera del 24 novembre 2009, Carlo Cosco, dopo aver lasciato l’ex convivente in zona Arco della Pace, si era recato per farsi una doccia e cambiarsi d’abito, per poi andare a casa del fratello, riprendere la figlia Denise, e riportarla dalla madre: le due avrebbero dovuto prendere il treno delle 23 per ritornare in Calabria ma su quel treno non sono mai salite.
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