Sequestrata la pensione a Rimini che ospitava abusivi

altarimini 2011-11-24

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Questa mattina la Polizia Municipale unitamente alla divisione anticrimine della Questura di Rimini ha sottoposto a sequestro l'Hotel Villa Zefiro a Rivazzurra perchè definito luogo esclusivo per il deposito di merce contraffatta. Si tratta del primo sequestro preventivo in Italia sulla base della nuova normativa (legge 474bis dal decreto sicurezza 2009). L'hotel era tenuto sotto sorveglianza in quanto in altre due occasioni, l'11 giugno ed il 4 agosto 2010, era stata confiscata della merce ed erano stati eseguiti accertamenti su circa 20 cittadini senegalesi, residenti all'interno dello stabile. La proprietaria, una donna di origini marchigiane di 72 anni, era già stata denunciata per detenzione di merce contraffatta e ricettazione in concorso ai cittadini stranieri. Ora gli occupanti hanno 24 ore per lasciare l'albergo, che a fine processo potrebbe dunque divenire proprietà dello Stato. Lo stesso potrebbe accadere al civico 50 e 52 di Via Rosmini, dove sempre questa mattina è avvenuta un ulteriore perquisizione che ha sorpreso una ventina di senegalesi con merce contraffatta sparsa per tutta la casa ed in due sgabuzzini chiusi a chiave di cui solo l'affittuario, un riminese di 58 anni, ne possedeva le chiavi. In questo caso la prima confisca avvenne il 15 luglio 2010 con conseguente denuncia del 58enne che vede, a questo punto, la propria posizione aggravarsi notevolmente, in considerazione inoltre dello sfruttamento degli occupanti a cui aveva affittato anche letti all'esterno della casa, ad una cifra che si aggirava intorno ai 400 euro mensili. I cittadini senegalesi sono al momento al vaglio dell'ufficio immigrazione. Il totale della merce confiscata è di 120.000 euro tra borse, occhiali e targhette di marche prestigiose da apporre all'ultimo minuto. Le perquisizioni estese a case ed eventuali depositi vogliono essere un nuovo approccio di investigazione, che intende scavare più a fondo ed andare oltre al semplice e forse poco utile perseguimento di extracomunitari che probabilmente sono solamente l'ultimo anello di una catena ben più articolata. 

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