Una mostra curata dalla Fondazione Fellini e dal Gruppo Sole24ore incentrata su colei che si definì, dopo Anita Ekberg e Sandra Milo, la terza donna di Fellini, Mina. Tra i temi trattati il rapporto di stima e di curiosità reciproca che si instaurò tra Fellini e Mina e le proposte di collaborazione che il regista fece alla cantante, nonché la trascrizione di un sogno che Fellini fece proprio su Mina, dallo sfondo non proprio, come dire, casto e puro. La ricca esposizione, che comprenderà anche costumi, sceneggiature, colonne sonore ed anche colorati disegni del Maestro sull'universo femminile, sarà la prima di una serie dedicata al ruolo delle donne nel cinema italiano dagli anni cinquanta fino ai nostri giorni. La mostra sarà in esposizione a Como, a Villa del Grumello dal 4 al 15 maggio. In esposizione gli oggetti rari e simbolici del mondo felliniano che verranno distribuiti nelle stanze della prestigiosa Villa affacciata sul lago dove le donne saranno protagoniste assolute; le atmosfere dei film più famosi verranno evocate con i costumi e le sceneggiature, ma anche con le colonne sonore, gli spartiti e le partiture a testimonianza del lavoro di Nino Rota. Non solo: soprattutto si potrà ammirare la straordinaria capacità grafica del Maestro in grado di illustrare con pochi sapienti tratti sia i suoi sogni privati che le incursioni nell'universo femminile. I disegni e gran parte del materiale esposto provengono dalla Fondazione Fellini che apporta un contributo originale a nuove interpretazioni del pensiero e della figura di Fellini. Fellini avrebbe voluto proprio Mina nel cast del film, mai girato, Il viaggio di G. Mastorna così racconta Paolo Fabbri direttore della Fondazione Fellini, questa mattina alla stampa riminese. Fellini esternò il desiderio di avere Mina nel film che stava preparando addirittura in televisione: partecipa infatti alla 13ma puntata di Canzonissima 1968 (edizione presentata da Mina, Walter Chiari e Paolo Panelli) nella serata del 14 dicembre, come presidente della giuria esterna, con un collegamento dal set di Satyricon. Intervistato da Lello Bersani mentre sta dirigendo la scena del terremoto di inizio film (con il crollo dell'"Insula Felicles"), Fellini racconta del tentativo di avere Mina nel cast del Mastorna. Lo stesso Fellini conferma anche la volontà di avere Mina fra gli interpreti di Satyricon rivolgendosi con un saluto alla stessa interessata e sollecitando di fatto un incontro a breve termine. Inoltre in un'intervista radiofonica dei primi anni settanta, Mina racconta la sua esperienza al cinema e con una punta di rammarico ricorda i contatti avuti con Fellini, prima per Mastorna e poi per Satyricon, contatti che per motivi diversi non hanno poi prodotto risultati. In Satyricon avrebbe dovuto interpretare il personaggio di Trifena, affidato poi a Capucine. Mina dice di non aver nessun desiderio di fare del cinema, neppure per dei musical "alla Streisand", né particolari rimpianti per ciò che avrebbe potuto fare. L'unica punta di rammarico sembra rivolta proprio esclusivamente al non concretarsi dei progetti con Fellini, verso il quale ribadisce più volte di provare grandissima stima ( "Mi interessava come esperienza. Adoro Fellini sempre e comunque. Mi sarebbe piaciuto vedere come lavorava, lavorare con un mostro sacro come lui"). Dall'intervista sembra però che sia stata lei stessa a rinunciare ("Ho preferito non farlo... anche per rispetto... Preferisco fare ciò che so fare"). Stasera presso la sala del Giudizio del Museo della Città alle ore 20,50 si terrà un incontro dedicato a Fellini e l'architettura tenuto dall'architetto napoletano Nicola Pagliara, promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini e dall'ordine degli architetti della Provincia di Rimini, con il patrocinio della Fondazione Fellini. Saranno presenti il Senatore Sergio Zavoli, l'assessore alla cultura del comune Antonella Beltrami, l'Assessore al turismo della Regione Maurizio Melucci e il Presidente dell'ordine degli architetti Roberto Ricci. Info: www.federicofellini.it