Mondiali Calcio Femminili 2011: la Nigeria vince la cup dell'omofobia

BitEditor 2011-10-28

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http://www.lword10.it/mondiali-calcio-femminili-2011-la-nigeria-vince-la-cup-dellomofobia-115.html Parlando di Mondiali di calcio femminili 2011, avremmo di certo preferito occuparci del lato puramente sportivo ma siamo costrette in questa fase, a parlare di ben altro. E' notizia di qualche giorno fa, quella che vede le calciatrici lesbiche della Nigeria, al centro di un vero e proprio raid di pulizia. Quella che è già stata rinominata come La Caccia alle Lesbiche, ripropone antichi discorsi fatti di discriminazione e tremenda, dobbiamo dirlo, ignoranza. Dopo l'espulsione delle transessuali della Guinea Equatoriale, i mondiali di calcio femminili 2011 continuano ad essere bagnati dall'omofobia più becera. Il che ai più risulta abbastanza strano: che l'omosessualità nel calcio maschile sia ancora un tabù (ricordate le parole di Marcello Lippi in proposito?) è noto; in quello femminile invece si riteneva fosse quanto meno tollerata. E invece... in questi Mondiali di Germania 2011, le lesbiche tutto sembrano, tranne che "tollerate". Come detto, protagonista di questa spinta omofobica, si è resa la nazionale nigeriana, la cui allenatrice Eucharia Uche ha entusiasticamente dichiarato al New York Times con di aver allontanato dalla squadra tutte le giocatrici sospettate di essere omosessuali. Sospettate, si. L'allenatrice ha motivato il suo atteggiamento, ritenendo l'omosessualità femminile moralmente sbagliata, un male su cui dovrebbe intervenire Dio e la sua punizione divina (c'avrà pure altre cose più importanti da fare sto Dio punitivo?). L'odio della Uche per le lesbiche era già stato posto in evidenza dalla sua assistente che forse, quanto meno, un tentativo di mediazione avrebbe potuto farlo. In Europa per fortuna la situazione è diversa, Tanja Tanja Walther-Ahrens, ex stella della nazionale tedesca, si è detta infatti stupita di questo clima omofobo ai mondiali, dal momento che lei stessa ha fatto coming out anni fa, senza che questo minasse la sua carriera sportiva. "Non è facile, ma ne vale la pena. Ora posso muovermi in piena libertà, senza pensieri, con le persone che amo, la mia compagna e il mio bambino". La donna, a chiosa dei suoi pensieri in merito ha anche dichiarato: "Fortunatamente in Germania, così come in altre Nazioni europee, il rapporto con l'omosessualità è molto meno problematico e maggiormente rispettoso." Cambierà mai qualcosa? 

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