http://www.cinema10.it/cappuccetto-rosso-sangue-le-influenza-twilight-nelle-recensioni-del-film-19475.html Hollywood sembra aver scoperto una nuova formula per film di paura: thriller dalle atmosfere vagamente gotiche, contornate da vicende sentimentali tormentate. Sull'onda del grande successo di Twilight, la storia di vampiri più discussa dell'ultimo anno, una nuova sfida per la regista Catherine Hardwicke. Stavolta, si tratta di prendere una bella e nota favoletta e trasformarla in un thriller di appeal per il grande pubblico, d'altronde con i film d'animazione spesso funziona. Ed ecco una nuova versione, Cappuccetto Rosso Sangue, dove la dolce bambina è diventata una sensuale fanciulla promessa in sposa a un ricco ragazzo del villaggio. Ma l'intreccio amoroso troppo semplice non poteva essere, ed ecco che la bella Valerie, questo il nome di Cappuccetto, è innamorata in realtà del suo amico d'infanzia, il tenebroso Peter. Il tutto ambientato nel villaggio di Daggerhorn tormentato dalla presenza di un lupo mannaro che, a ogni luna piena, richiede un sacrificio per saziare il suo appetito e mantenere viva la popolazione locale. Altro che focaccine alla nonna malata e brutti incontri nel bosco, la nuova Cappuccetto Rosso è impegnata stavolta in ben altri affari. A pochi giorni dall'uscita di questa nuova versione della favola, il voto della critica è tutt'altro che positivo. La favola di riferimento è stata stravolta per creare una storia scontata e troppo piena di sentimentalismi, questa è l'opinione più diffusa. Eppure, l'idea di base di un remake in chiave horror di una vecchia storia ci era sembrata piuttosto interessante, d'altronde ultimamente i cinema sono pieni di remake di vecchie storie che sembrano anche riscuotere un certo successo. Forse, non bisognerebbe stravolgere delle figure così classiche in maniera così brusca, ma ogni tipo di sperimentazione merita attenzione, non trovate? Perciò, quando andremo a guardare Cappuccetto Rosso Sangue, in programmazione anche nei prossimi giorni, non ci resta che augurarci di vedere qualcosa di realmente nuovo e, sì spera, non troppo sentimentale.