E' un disastro ecologico di enormi proporzioni già ampiamente sollecitati in tempi non sospetti i vari dirigenti perché il luogo non era sorvegliato e quindi non messo sotto controllo. E' lo stesso sito che prese fuoco una decina di anni fa. Nonostante la gravità del fatto ancora non sono state allertate le forze necessarie per fronteggiare la situazione che continua ad essere gravissima: c'è una sola autobotte dei vigili del fuoco ed una sola pala meccanica che sta mettendo terra sul fuoco. Durante la notte sono stati utilizzati schiumogeni, ma evidentemente non erano idonei per il caso. Come mi spiegava Salvatore Terziario, un responsabile della Protezione Civile di Marcianise, se si fossero utilizzati schiumogeni adatti, il fuoco poteva essere chiuso molto prima. Quindi, non ci sono gli uomini, non ci sono i mezzi, non ci sono le attrezzature e dunque siamo abbandonati a noi stessi, sembra che non facciamo parte dell'Italia, sembra di trovarci in un paese dell'Africa sperduto nel deserto. Ti viene una rabbia perché ti vedi impotente di fronte a tutto ciò e ti trovi (e questa è la rabbia maggiore) a combattere contro le istituzioni, i carabinieri e quella massa di imbecilli delle guardi giurate dell'Interporto che ci hanno minacciato cacciandoci via in malo modo dicendo che quella è proprietà privata e che volevano sequestrarci le macchine fotografiche e le telecamere. Loro (Interporto) che hanno rubato le nostre terre e ne stanno facendo quello che vogliono. Un altro sito che corre pericolo simile è la Vanetta che è stata abbandonata con le sue enormi vasche di acido. Sono state fatte denunce, ma chi tiene le CARTE ferme? Perchè la Procura non procede a sequestrare i luoghi e a metterli in sicurezza? Di chi le colpe? Sicuramente non di un unico responsabile ma molti concorrono a.... non fare nulla.