http://www.pupia.tv - Casaluce - Scultura in memoria del giudice Borsellino.
CASALUCE. "Mio padre fu lasciato solo, anche da molti che si ritenevano suoi amici".
Parole che Manfredi Borsellino ha scandito nell'aula consiliare di Casaluce, gremita venerdì mattina per la cerimonia di intitolazione a suo padre, il giudice Paolo Borsellino, morto nella strage di via D'Amelio del '92 insieme a cinque agenti della sua scorta. Manfredi, funzionario della Polizia di Stato, è giunto dalla Sicilia con il figlio di due anni, un angelo che porta un nome importante, quello del nonno. "Avrei voluto mio padre vicino nel momento in cui mi sono trovato da solo a fronteggiare situazioni molto più grandi di me", ha detto Manfredi, che in questo periodo attende un terzo figlio e, nel contempo, è vicino alla madre, la signora Agnese.
Un lungo applauso quando ha manifestato la certezza di poter rivedere un giorno suo padre, sorridente e generoso come era sempre stato. Con il sindaco Nazzaro Pagano, Manfredi ha rimosso la bandiera italiana che celava la scultura in bronzo di tre metri per due, in ricordo del giudice Borsellino, collocata nella sala. Opera che è stata benedetta dall'Arcivescovo-vescovo della diocesi di Aversa, monsignor Mario Milano.
Il primo cittadino ha portato il saluto della città, mentre il generale Domenico Cagnazzo, ispettore regionale per la Campania dell'Associazione nazionale carabinieri, e organizzatore della cerimonia, presentata da Antonio Taglialatela, direttore del sito web Pupia.tv, ha testimoniato gli anni vissuti al comando regionale in Sicilia e l'amicizia che lo legava al giudice Borsellino, "un grande uomo -- ha detto Cagnazzo -- che, insieme a Giovanni Falcone e al pool antimafia, segnò la svolta nella lotta alla criminalità organizzata". E' stata la volta del giudice Raffaele Cantone, che ha ripercorso tutta la carriera di Borsellino, da cui ha sottolineato di aver preso esempio nel lavoro da lui finora compiuto in magistratura. A chiudere gl