TRANI - LEGAMBIENTE | Nessuno tocchi la pista ciclabile All'inizio del mese di agosto i giovani dell'Udc avevano aperto un fronte di discussione parlando dell'inopportunità economica e strategica dell'insediamento sul lungomare Cristoforo Colombo della pista ciclabile. Una posizione che, a loro dire, era supportata dai commercianti e gestori di locali pubblici presenti su quella strada. L'uscita dei giovani dell'Udc provocò la reazione di diversi movimenti ambientalisti cittadini. Oggi, dopo la pausa estiva, sull'argomento torna Legambiente di Trani con una nota molto dura nella quale, di fatto, si plaude all'iniziativa dell'amministrazione e si difende la scelta "sostenibile" di Trani. «Siamo rimasti senza parole nel leggere il comunicato stampa con il quale i giovani dell'U.D.C. esprimevano forti critiche alla pista ciclabile del Lungomare di Trani. Dai contenuti appare evidente che si può essere molto 'vecchi' pur essendo anagraficamente 'giovani'; così come si può essere ciechi pur vedendo. Infatti, ci duole constatare che c'è chi non vuole vedere la realtà dei fatti: Trani con la pista ciclabile è più bella, più ecosostenibile, più turistica. In definitiva è più vivibile, sia per i tranesi che per i visitatori. La pista ciclabile del lungomare, così come tutti gli interventi che inducono ad abbandonare i mezzi inquinanti, rappresenta un segno di civiltà ormai riconosciuto da tutti gli esperti di urbanistica e dagli analisti socio-economici. Noi della Legambiente abbiamo per tutto l'anno condotto un progetto con gli studenti della Scola Media 'Giustina Rocca' impregnato di messaggi sulla ecosostenibilità della città e sulla necessità di raggiungere la scuola tutti i giorni in bici o a piedi. Come è noto, iI progetto, ha visto la degna conclusione in una bellissima biciclettata in città e sulla pista ciclabile del lungomare. In tutto il Mondo civile e nelle grandi e piccole città europee si cerca di incrementare il numero di piste ciclabili e la mobilità sostenibile. Amsterdam, Parigi, Londra, Vienna, incrementano le ZTL ed intrecciano le strade motorizzabili con una fitta rete di piste ciclabili. Le auto non possono accedere a zone sempre più ampie dei centri abitati. Contemporaneamente si sperimenta il bike-sharing (condivisione della bicicletta) e gli esercizi alberghieri dispongono di biciclette gratuite per i clienti. Il numero di chilometri delle piste ciclabili presenti in qualsivoglia città, rappresentano un indice di vivibilità urbana. Una città priva di piste ciclabili non è a misura d'uomo, ed appartiene ad un passato insalubre da dimenticare. Solo a Trani si vorrebbe procedere in controtendenza inabissandosi in un pericoloso ed inquinante 'ritorno al passato'. Noi della Legambiente siamo orgogliosi della pista ciclabile del Lungomare e vorremmo che ce ne fossero molte altre sino a creare un vero e proprio circuito della vivibilità e della mobilità ecosostenibile. Non capiamo perché nel 2010 ci siano alcuni giovani cittadini che sognano ancora parcheggi a ridosso delle attività commerciali del lungomare; doppi sensi di circolazione; strombazzamenti assordanti; smog, confusione; auto a pochi centimetri dei tavoli su cui gli avventori mangiano la pizza. Pur sforzandoci, non capiamo perché ci sia qualcuno che invochi il rafforzamento del caos da traffico urbano. Tuttavia il motivo è intuibile: è normale che i giovani dell'U.D.C. cerchino 'Casini'». fonte: http://www.tranilive.it/news/news.aspx?idnews=6325