TAR PUGLIA | Sì agli sponsor a scuola Il Tar della Puglia ha rigettato perchè inammissibile, il ricorso presentato lo scorso novembre dalla Flc-Cgil e altre associazioni di genitori e studenti contro il bando della Provincia di Barletta-Andria-Trani (Bat) per la sponsorizzazione degli arredi scolastici da parte di aziende private. Lo ha reso noto l'assessore provinciale all'Istruzione, Pompeo Camero, che è stato il promotore del'iniziativa che nei mesi scorsi ha creato polemiche e consensi in tutta Italia. «Con tutti i privati che hanno dato la loro disponibilità -- ha detto Camero -- potrò acquistare in un solo anno quello che altrimenti avrei potuto fare in tre con i normali contributi della Provincia». «Adesso -- prosegue - vorrò coinvolgere i ragazzi per progettare assieme la scuola che ora sarà possibile realizzare grazie agli sponsor. Un precedente che consente alla scuola pubblica di migliorare sempre di piu». Il bando era stato pubblicato on line con scadenza il 30 novembre. In cambio dell'acquisto degli arredi scolastici, agli sponsor si consentiva di sistemare una targa promozionale sul banco. A beneficiare dell'aiuto dei privati saranno, quindi, 26 scuole per un totale di 53 plessi scolastici della Bat. Riceveranno arredi del valore di 49,90 euro per il banco e di 19,90 euro per la sedia per un totale di 69,80 euro (Iva esclusa). Secondo quanto riferito dall'assessore, sono state 10 le aziende che si sono proposte, per un totale di 8.000 euro, alla data originariamente indicata sul bando. «Ma continuano ad arrivare nuove istanze -- conclude Camero -- che prendiamo in carico perchè il nostro era un avviso aperto». Il ricorso, con la richiesta di sospensiva e di annullamento del bando pubblicato, era stato presentato dalla Flc-Cgil di Puglia, dal coordinamento dei genitori democratici di Puglia, e dalla Rete degli studenti medi della Bat. Genitori, studenti e sindacato sostengono che il bando per la sponsorizzazione violi i principi comunitari in materia di evidenza pubblica (trasparenza, parità di trattamento, proporzionalità) e il principio di neutralità che deve ispirare l'agire della pubblica amministrazione in quanto i messaggi pubblicitari apposti sugli arredi scolastici potrebbero incidere negativamente sul processo formativo della personalità dei ragazzi che frequentano le aule scolastiche. Il Tar ha ritenuto inammissibile il ricorso «per carenza originaria di interesse e di legittimazione» da parte delle associazioni ricorrenti. «Le associazioni ricorrenti -- ha precisato l'avv.Ettore Sbarra che le rappresenta -- non condividono la parte della sentenza che riguarda la loro legittimazione ad agire». Al momento non impugneranno la sentenza del Tar, ma «si riservano di verificare ulteriori atti della procedura e, ove li ritenessero non conformi alla normativa, proporranno un nuovo ricorso». Intervista a Pompeo Camero - Assessore Prov.le Istruzione