Papa Francesco a Che tempo che fa su Giubileo, Trump, migranti, transessuali in Vaticano: Ricominciare, sempre

Style 2025-01-20

Views 160

Cosa ha detto Papa Francesco in diretta a Che tempo che fa, domenica 19 gennaio? Intervistato da Fabio Fazio ha parlato di argomenti vari, tutti d'attualità, spaziando dalla sua autobiografia (Spera, scritta con Carlo Musso, Mondadori) a Donald Trump, la nomina della prima donna a Prefetta di un dicastero del Vaticano e altro ancora. Di Suor Simona Brambilla e del ruolo delle donne nella Chiesa: «Non solo nel futuro, ma anche nel presente. Il lavoro delle donne nelle curie è una cosa che è andata lentamente e si è compresa bene. Adesso ne abbiamo tante. Per esempio, per scegliere i vescovi, nella commissione ci sono tre donne che scelgono i nuovi vescovi. Nel Governatorato, la vice-governatrice che diventerà governatrice a marzo, è una suora. Nel Dicastero per l’Economia una vice, è una suora che ha due lauree. Le donne sanno fare meglio di noi. Una volta ho avuto davanti a me la Presidente della Commissione europea [Ursula] Von der Leyen, mamma di sette figli. E io le ho detto: “Ma signora, come fatto a risolvere questo problema, il problema del tempo?” E lei ha fatto così con le mani [fa un gesto]. Come fanno le mamme. Le donne sono gestire meglio di noi. E come diceva quel cinico, era un’altra realtà, dal giorno del Paradiso terrestre comandano loro». Se ha sentito il nuovo presidente USA: «No. Non ci siamo sentiti. Lui è venuto una volta qui, quando era presidente l’altra volta, ma non ci siamo sentiti. Ma questo, se è vero, sarà una disgrazia, perché fa pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla, il conto dello squilibrio. Non va! Così non si risolvono le cose. Così non si risolvono». Sulla condanna ai fabbricanti di armi: «È vero il reddito che danno le fabbriche delle armi è grande. Ma dove ti porta tutto questo? Alla distruzione! E anche il mondo patisce la fame. Dobbiamo pensare a questo. La guerra sempre – sempre! è una sconfitta e dobbiamo dircelo. La guerra è una sconfitta! Guarda quello che sta succedendo in Ucraina, guarda la Palestina, Israele: come distruggono le cose. È triste!». Sul primo incontro con un gruppo di transessuali in Vaticano: «Vicinanza! Quella è la parola. Vicinanza a tutti. Tutti. Ma voglio ricordare questo. I peccati più gravi, sono coloro che hanno più “angelicalità”. I peccati della carne hanno meno “angelicalità”. I peccati della gola, i peccati sessuali hanno meno “angelicalità”. Invece, non prendersi cura di papà e mamma, le bugie, truffe … Questi hanno tanta “angelicalità”. Dobbiamo essere rispettosi e non mettere tutto nei peccati della carne. A me fa schifo quando alcuni nella Confessione cercano sempre quello. I peccati della carne hanno meno “angelicalità”, ma gli altri, non dimenticare. È tanto brutto non prendersi cura di papà e mamma, tanto brutto. Hanno più “angelicalità”. Questa è la chiave per capire un peccato grave». Sui migranti: «Quattro cose che si devono fare con il migrante: il migrante va assunto (accolto), accompagnato, promosso e integrato. È la nostra esperienza argentina, un Paese di migranti: abbiamo questa esperienza di integrazione. Da noi c’è l’italiano, il tano, lo spagnolo, il gallego; e poi l’ucraino, il russo… Ma tutti integrati. Tutti integrati! È un Paese di integrazione. Se il migrante non è integrato è un problema. Deve fare la patria insieme con gli altri. Assunto (accolto), accompagnato, promosso e integrato: così si deve fare con il migrante». Sul Giubileo e l'esortazione a ricominciare (video): «Parlando chiaro, la nostra vita è un continuo rincominciare. Sai, ogni giorno, si ricomincia: dopo una caduta, ci si rialza e si ricomincia. Dopo un successo, si va avanti e si rincomincia. E questa è una cosa molto importante: ricominciare, che vuole dire camminare. Quando una persona, quando il cuore di una persona si ferma succede quello che succede all’acqua ferma: si rovina, si imputridisce. Un uomo deve camminare sempre, come l’acqua del fiume deve andare sempre».

Share This Video


Download

  
Report form