A quattro giorni dal crollo di Colli Aniene, che è costato la vita all’insegnante di fisica di 45 anni, la procura di Roma prosegue gli accertamenti sul caso. Nel fascicolo aperto per omicidio colposo al momento non ci sono indagati. Ma gli inquirenti non hanno dubbi: l’albero che ha ucciso Francesca Ianni davanti ai suoi tre figli, e ha ferito gravemente l’amica con la quale era seduta sulla panchina nel parco, non doveva essere lì. Il pioppo cipressino, alto 22 metri, si trovava infatti in un punto a rischio di via Sacco e Vanzetti, un terreno scosceso, con un dislivello di 2 metri, che in caso di forte vento minava fortemente la stabilità dell’albero, caricando tutto il peso su un unico lato, quello che si affacciava nella piccola area giochi dove si trovava la vittima. Francesca Ianni, residente a piazza Bologna, da due anni si era trasferita a Bruxelles dove insegnava fisica nella scuola italiana della Farnesina. Era tornata a Roma per le feste natalizie insieme ai tre figli e al compagno francese. E qui, in questo parco, ha trovato la morte.