Roma, 4 dic. (askanews) - "Dentro la cella la prospettiva di futuro per un minore è una promessa mancata". Con queste parole Don Claudio Burgio, cappellano dell'Istituto penale minorile (IMP), Cesare Beccaria di Milano e fondatore e presidente dell'associazione Kayròs -che dal 2000 gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti- ha concluso al Senato la presentazione del suo libro, "Il mondo visto da qui. Riflessioni di un prete in carcere al tempo delle baby gang". Ne hanno parlato insieme all'autore, Simona Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza, che ha lanciato l'iniziativa e la commenta nel video, ribandendo come: "servono più comunità e più progetti che aiutino i ragazzi a trovare nuove opportunità di rieducazione. La pena da sola non ha alcun esito rieducativo. In questo libro c'è lo sguardo della speranza e di chi dice che dobbiamo lavorare insieme per costruire una società che possa dare davvero più opportunità anche a chi fa più fatica".Concetto ribadito da Don Burgio che ha sottolineato come oggi "sia più che mai necessario cambiare paradigma, investendo sulle comunità e i percorsi riparativi. Perché gli IPM sono luoghi che devono rimanere residuali: ma investire sulle comunità significa mettere risorse per gli educatori che sono insufficienti, guadagnano poco e si sacrificano con turni logoranti".Ha concluso la presentazione Ilaria Cucchi, vicepresidente della commissione giustizia del Senato che ha sottolineato il ruolo straordinario della prevenzione e del recupero: "questo libro racconta il fallimento dello Stato. Abbiamo voluto portare fuori dalle mura degli IMP la storia di ragazzi che già nascono di serie B e vengono ulteriormente penalizzati essendo costretti a trascorrere anni in strutture che andrebbero abolite a favore del lavoro nelle comunità e di percorsi realmente rieducativi. Compito dello Stato è dare opportunità. Le carceri minorili andrebbero abolite". Oggi, dunque, bisogna investire di più sulle comunità e sui percorsi riparativi perché "gli ipm sono luoghi che devono rimanere residuali" come ribadito da Don Burgio ed "è chiaro che bisogna pensare a un paradigma diverso perché questo sistema ha fallito. Durante la conferenza stampa sono interventi i ragazzi della comunità Kayròs che hanno raccontato le loro esperienze; ragazzi che in comunità sono riusciti a costruire una nuova strada. "Abbiamo una grande responsabilità educativa. Ora ripensiamo nuovi modelli e costruiamo luoghi senza sbarre dove esista la possibilità di una giustizia riparativa e conciliativa". Così ha concluso la vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza.