Dall’elefante al koala, dal pinguino al leopardo delle nevi, a livello globale la dimensione media delle popolazioni selvatiche si è ridotta di quasi tre quarti in 50 anni. E noi possiamo fare qualcosa per non restare solo a guardare la ‘caduta libera’ delle specie e fare in modo che questo non sia il loro ultimo Natale. Il WWF Italia ha appena lanciato la Campagna Adozioni “A Natale regala il futuro”: adottando o regalando l’adozione simbolica di un animale in pericolo, si potranno sostenere tutti i progetti a tutela della biodiversità ricevendo in cambio un peluche della specie adottata. Clicca qui per saperne di più.
Un quadro generale della perdita di natura è nell’ultimo rapporto del WWF – Living Planet Report – che ha analizzato, tra i tanti dati, la diminuzione di popolazioni di vertebrati in tutti gli ecosistemi: quello terrestre ha visto una riduzione del 69% delle popolazioni animali, quello di acqua dolce, il più drammatico, dell’85% e quello marino del 56% con squali e razze tra le specie più colpite.
Per fare solo qualche esempio, incendi e distruzione delle foreste hanno ridotto drammaticamente la popolazione di koala negli ultimi 20 anni, una vera e propria ‘caduta libera’ verso l’estinzione che la popolazione dei territori dell’est Australia potrebbe raggiungere, secondo gli studiosi, entro il 2050. Non sembra avere un destino migliore l’elefante di foresta africano, la specie più a rischio tra questi pachidermi: tra il 2002 e il 2011 nella sola area centro-africana la sua popolazione si è ridotta del 62%: un calo catastrofico degli ultimi due decenni legato principalmente al mercato illegale di avorio.