Milano, 6 nov. (askanews) - Una presenza costante nella creatività contemporanea, ma intorno alla quale per lunghi decenni c'è stato molto silenzio, c'è stata una sorta di amnesia. La Triennale di Milano celebra Elio Fiorucci, protagonista del costume, della cultura, della moda e della società, con una grande mostra che ripercorre la sua vita, le sue visioni e le sue amicizie.
La mostra, curata da Judith Clark, prende la forma di un mondo tutto "alla Fiorucci": a volte sembra un'irriverente atelier di moda alternativa, a volte una galleria d'arte contemporanea, quasi sempre un intreccio di creatività che vuole aprire le porte a un pubblico il più vasto possibile portando intuizioni colte, ma raccontate in modo leggero, all'interno del grande mondo della cultura popolare. In qualche modo Fiorucci potrebbe avere rappresentato la vera via italiana alla Pop Art, traducendo in abiti o idee i progetti di Keith Haring o Andy Warhol, o degli innovatori della scena musicale urbana. E l'esposizione si cala alla perfezione anche nel modo in cui Triennale pensa se stessa.