Era successo con la Guerra in Ucraina, ora la stessa situazione rischia di riproporsi anche in Medioriente dove da ormai due settimane la guerra è tornata a manifestarsi nella striscia di Gaza dopo l'offensiva dei terroristi di Hamas contro i civili che vivono nel sud di Israele: politici, media e capi di stato sembrano interessati a dividersi in opposte fazioni più che provare a sviluppare una strategia di pace.
Anche nella recente visita a Tel Aviv il presidente americano Biden ha chiesto al premier israeliano Netanyahu di non esagerare con le operazioni militari per non incendiare il mondo arabo, non di cessare il fuoco ed è comunque più di quanto Washington abbia fatto in oltre un anno e mezzo di guerra nel conflitto tra Mosca e Kiev dove la parola pace resta ancora un tabù. Almeno ad occidente, perché in oriente c'è chi sta cercando soluzioni per mettere a tacere le armi ed è la Cina che nelle ultime ore ha organizzato un vertice tra il presidente XI e l'omologo russo Putin in cui si è provato a costruire una strategia di mediazione per la pace in Ucraina e ha inviato in Medioriente un proprio emissario per aprire un dialogo con gli israeliani con lo scopo di allentare la pressione militare.
Due interventi su cui Stati Uniti ed Europa nutrono dubbi e perplessità ma che ad oggi restano i più convinti tentativi di pacificazione sin qui visti, a eccezione ovviamente delle missioni diplomatiche promosse dal Vaticano. Ed è curioso che a portare avanti l'idea di pace siano, almeno in apparenza, paesi spesso visti con diffidenza anche da una parte dell'opinione pubblica a conferma di come, forse, qualcosa stia cambiando anche a livello geopolitico oltre che economico dato che Russia e Cina da mesi stanno anche cercando di compattare e allargare il fronte dei cosiddetti BRICS - cioè il gruppo delle economie emergenti che recentemente ha imbarcato alcuni paesi arabi e che vuole contrapporsi all'economia del dollaro.
Anche di questo si parlerà il 27 e 28 ottobre alla Conferenza internazionale di Pace che si terrà a Roma per iniziativa di decine di associazioni e movimenti non governativi che vogliono riportare la pace al centro del dibattito politico globale.
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