È arrivato (finalmente) nei cinema Parthenope, l'ultimo film di Paolo Sorrentino. Dopo la presentazione in concorso all'ultimo Festival di Cannes, e l'uscita limitata (cinque giorni, solo a mezzanotte, a settembre: sold out) Parthenope è nei cinema. Sullo schermo vediamo, soprattutto, lei: la città del regista, Napoli... Filmata/guardata dal mare in una carrellata "di quadri", attraversata di notte nei suoi vicoli più oscuri e all'interno dei suoi palazzi e chiese più illustri.
È un film sul mito, gli eccessi e i misteri di Napoli, Parthenope. Raccontati attraverso la vita di Parthenope, dal 1950 al 2023. Quello di Sorrentino è un viaggio nell'animo femminile. E accanto alla protagonista (Stefania Sandrelli, Celeste Dalla Porta, ancora Sandrelli) ci sono i napoletani. Disillusi e vitali, ironici e dagli sguardi stanchi. Dice il regista: «Io vengo da una Napoli molto piccolo borghese, laterale, la provenienza sociale che cerca anche un po' di affrancarsi dalla napoletanità. Quindi il mio sguardo sulla città è quello di chi non l'ha conosciuta così bene, anche se ci ho vissuto per 37 anni. Perché è una città che quando ero più giovane mi spaventava. L'ho conosciuta di più adesso che sono diventato più grande e più spregiudicato nel voler conoscere le cose».
Nel cast, tra gli altri, Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Luisa Ranieri, Silvio Orlando. A proposito della mancata nomination agli Oscar di Parthenope, dove è stato candidato Vermiglio di Maura Delpero, Silvio Orlando, il professore del film, ha detto: «Io sono per l'abolizione degli Oscar, nel senso che sono per un superamento dell'Oscar. A questo punto, perché non un Nobel per il cinema? Non riesco a capire perché l'Accademia di Oslo non immagina una sezione cinema per i Nobel, perché il racconto della realtà o delle cose che rimarranno del Novecento e adesso anche di questo secolo qui, saranno attraverso il cinema».