Questa nuova ed entusiasmante serie ci racconta le incredibili storie di coloro che hanno dedicato le loro vite alla ricerca di tesori leggendari. L'Arca di Noe', Il Santo Graal, la citta' perduta di El Dorado, sono solo leggende o c'e' qualche cosa di vero? Perche' tanti avventurieri hanno deciso di sfidare loro stessi per andare alla ricerca di questi, e molti altri, miti?
ARTHUR EVANS (Nash Mills, 8 luglio 1851 – Youlbury, 11 luglio 1941) è stato un archeologo britannico, figlio dell'archeologo inglese John Evans. Arthur Evans scavò a Creta dove scoprì le rovine dell'antico palazzo di Cnosso, eretto dalla popolazione che egli stesso definì minoica, dal mitologico re cretese Minosse. Il tipo di restauro che portò avanti è di tipo romantico e non conservativo-scientifico. A questo fatto dobbiamo imputare la ricostruzione di ampie parti del palazzo stesso sulla base della sua interpretazione personale, usando dei materiali estranei ai metodi di costruzione degli antichi cretesi, per aiutare i visitatori a "leggere" il sito. Tra tali materiali, va menzionato il cemento armato. Arthur Evans iniziò a scavare su una collina chiamata tou tseleve he (kephalah), "il promontorio del condottiero", a circa 5 km dalla costa settentrionale di Creta, il 23 marzo del 1900. Nelle prime due settimane egli scoprì delle tavolette su cui erano incisi dei simboli; tavolette a cui diede il nome di "geroglifico cretese", facendo un'analogia, per altro indebita, con il geroglifico egiziano (riteneva infatti che il sistema scrittorio fosse lo stesso). Attaccando il sito con delle squadre di centinaia di sterratori, Evans scoprì la maggior parte dei 24.000 m2 del sito nel giro di 6 stagioni. Nel 1905 battezzò la civiltà, le cui tracce furono trovate colà, minoica, in riferimento al leggendario re Minosse, creando una dettagliata cronologia delle fasi seriali degli stili di ceramica nella Creta minoica, basandosi su ciò che trovava a Cnosso. Successivamente si interessò egli stesso al restauro, secondo criteri non conservativi ma ispirati alla coeva architettura revivalista. Continuò così a scavare là e a restaurare altrove fino al 1935. Analizzando la ricchezza e la produzione artistica Minoica, grazie al ritrovamento delle prime tavolette scritte, Evans riuscì a distinguere tre fasi distinte nella storia della scrittura minoica: 1) la scrittura più antica, diffusa tra il 2000 e il 1650 a.C. circa 2)un successivo sistema di scrittura, che chiamò «lineare A» 3)infine la «lineare B», derivata dal precedente, somigliante ma più complessa. Pubblicò in quattro volumi "Il palazzo di Minosse a Cnosso" (1921 al 1935), un classico dell'archeologia.