Milano, 26 set. (askanews) - "L'industria del cinema è sulla via del collasso". La pensa così John McTiernan, regista americano di film di successo negli anni ottanta, da "Trappola di cristallo - Die Hard" a "Caccia a Ottobre Rosso". Da anni il regista è fermo con dei progetti di film nel cassetto che non trovano una produzione. "Circa vent'anni fa, tutti gli studi cinematografici negli Stati Uniti sono stati acquistati da industrie molto più grandi - ha spiegato - Quindi ora le persone che gestiscono gli studi cinematografici non sono più cineasti. Sono supervisori finanziari. Questo è tutto ciò che fanno. E per loro non importa cosa guadagnano, purché sia garantito che facciano soldi. Ecco perché per vent'anni hanno fatto fumetti. E continuano a fare fumetti"."I produttori non possono fare film sui ricchi, ma non faranno nemmeno film sui poveri - ha sottolineato McTiernan - Quindi hanno trovato una soluzione a questo. Hanno fatto film in cui i protagonisti non sono persone. E per 20 anni lo hanno fatto perché è una soluzione politica per i dirigenti. Non possono impegnarsi in un film che potrebbe offendere una delle persone ricche che li possiedono." "In questo momento l'industria è davvero sulla buona strada per il collasso. A causa del Covid, nessuno va più al cinema."Il regista americano, in una lunga intervista con la France Presse, ha ripercorso i momenti più importanti della propria carriera interrotta nel 2002 con il remake di "Rollerball". Si è soffermato su alcuni compagni di strada del suo successo. Tra questi Bruce Willis, divenuto una star grazie al suo film "Trappola di cristallo"."Sono un uomo abbastanza intelligente, ma non sono chiaroveggente. Ovviamente non ne avevamo idea. In particolare lo studio non ne aveva idea, perché lui Willis aveva recitato in un paio di film che erano stati un fiasco. E così, poco prima dell'uscita del film, lo hanno tolto dal poster".