I "Girasoli" e "La Berceuse" di Van Gogh: capolavori in mostra a Londra

IO DONNA 2024-09-12

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Milano, 12 set. (askanews) - Cento anni dopo aver acquisito uno dei "Girasoli" di Vincent Van Gogh, la National Gallery di Londra mette in mostra questa tela insieme a un'altra sessantina di dipinti del pittore olandese. Una esposizione attesissima per gli amanti di uno dei geni della pittura di tutti i tempi perché mette insieme alcune opere con un trittico, come Van Gogh suggerì di fare a suo fratello Theo prima di morire. Si tratta di due dipinti di Girasoli, con La Berceuse, un quadro di una figura materna.

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Per la mostra "Van Gogh: Poets and Lovers" la National Gallery è riuscita a prendere in prestito dipinti da diverse collezioni, alcuni visti raramente dal pubblico come nel caso di una tela "I girasoli" che non ha viaggiato fuori dagli Stati Uniti da quando è stata acquisita nel 1935. "È una mostra speciale, semplicemente il numero di quadri che siamo riusciti a mettere insieme, 61, un numero considerevole per Vincent, e il fatto che provengano letteralmente da tutto il mondo - spiega Christopher Riopelle, co-curatore - E allo stesso tempo che molti di loro saranno poco noti al nostro pubblico. Vale a dire, è una mostra che unisce capolavori di Vincent universalmente amati e noti e altri che non avete mai visto prima".

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Sul trittico, il curatore spiega che le tre opere non erano mai state "mai messe inseime prima": "L'opportunità non si è mai presentata, se non nel suo studio, si presume. È un momento meraviglioso per iniziare a realizzare ciò che Vincent ci stava dicendo riguardo all'unione delle sue opere in sequenze decorative".

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"Ciò che speriamo, ed è la tesi che sosteniamo, è di rivalutare la sua figura. Non era solo una persona tormentata e sofferente per tutta la vita. Era una persona profondamente dedita alla bellezza della natura, profondamente dedita ad amici e familiari, e profondamente dedita a stabilire una carriera come artista d'avanguardia". La mostra alla National Gallery sarà aperto al pubblico fino al 19 gennaio del 2025.

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