Regia: Lucio Fulci
Paese: Italia
Genere: Noir-Poliziesco
Interpreti: Fabio Testi: Luca Ajello; Ivana Monti: Adele Ajello; Guido Alberti: Don Morrone; Daniele Dublino: assistente procuratore; Enrico Maisto: Michele Ajello; Giordano Falzoni: dottore; Giulio Farnese: Alfonsino; Fabrizio Jovine: ufficiale della Finanza; Ofelia Meyer: Ingrid; Ferdinando Murolo: Sciarrino; Tommaso Palladino: Capece; Venantino Venantini: Tarantino; Ajita Wilson: Luisa, "la napoletana"; Marcel Bozzuffi: Il Marsigliese; Saverio Marconi: Luigi Perlante; Romano Puppo: uomo del Marsigliese; Luciano Rossi: uomo del Marsigliese; Omero Capanna: uomo del Marsigliese; Nello Pazzafini: killer; Lucio Fulci: vecchio camorrista
TRAMA: Il contrabbandiere napoletano Luca Ajello cerca i responsabili della morte del fratello Michele e scava nell'ambiente malavitoso partenopeo. L'incontro con il Marsigliese, potente trafficante di droga, darà il via a una spirale di feroci rappresaglie.
NOTE: Slogan promozionale: "Vivrete in prima persona tutte le lotte e le violenze del contrabbando italiano". Dopo il grande successo di Zombi 2 Fulci ebbe molte proposte per il film successivo. Alla fine il regista accettò quella della produttrice Sandra Infascelli, su un film ambientato a Napoli, riguardante il contrabbando. La sceneggiatura del film fu scritta da Gianni De Chiara, Ettore Sanzò. Lucio Fulci insieme a Giorgio Mariuzzo, scrisse il finale e aggiunse qualche scena di violenza. Il film si ispira ai noir di Fernando Di Leo e soprattutto alla sceneggiata napoletana, ma lo fa con il caratteristico stile di Lucio Fulci, vale a dire rivoltando il genere e contaminandolo con l'horror. Le riprese del film iniziarono il 3 dicembre 1979 e terminarono nel marzo 1980.Il titolo di lavorazione era Il Contrabbandiere, ma Fulci voleva intitolarlo Violenza. Le riprese si svolsero tra Napoli e Roma, agli Studi De Paolis. Dopo sole due settimane di riprese i soldi finirono, e dopo alcune discussioni la troupe decise di recarsi a Napoli, per terminare il film. Lì la troupe ricevette un aiuto da parte dei veri contrabbandieri, che arrivarono addirittura a finanziare il film e a fornire veri scafisti alla guida dei motoscafi. Inoltre rividero anche la sceneggiatura e i dialoghi del film, inserendo frasi contro il traffico di droga, e imposero il cambio del titolo deciso da Fulci, Violenza, che ritenevano poco consono alla loro immagine. Pare che alle riprese del film abbia assistito anche Giuseppe Greco, figlio del boss mafioso Michele Greco, detto "Il papa". Fulci dichiarò: "Avevo letto di un'inchiesta giornalistica sul contrabbando e la trasformai, con Mariuzzo, in un film nero all'italiana. Ci divertimmo molto a farlo. Non sapevo che in realtà il film era prodotto... dai contrabbandieri!". La critica italiana accusò il film di troppa violenza, pur non negando a Fulci il virtuosismo della sua regia.