(LaPresse) Il caso dell'imprenditrice e influencer campana Maria Rosaria Boccia mette in difficoltà il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La donna pubblica sui social diverse foto in compagnia del titolare del dicastero in vari eventi istituzionali. Poi ringrazia pubblicamente Sangiuliano per averla nominata sua consigliera ma il dicastero la smentisce. La 42enne a questo punto si scatena sui social pubblicando altre foto con Sangiuliano e ribadendo di aver ricevuto l'incarico. Scoppia la polemica politica con le opposizioni che chiedono chiarimenti sul ruolo della donna e il suo coinvogimento nell'organizzazione del G7 della Cultura in programma il 19 settembre. A tentare di chiudere il caso è Giorgia Meloni 4 ospite di Paolo Del Debbio su Rete 4: «Ho parlato con il ministro, aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico di collaborazione non retribuito. Poi ha fatto una scelta diversa. Mi garantisce che non ha avuto accesso ad alcun documento riservato, particolarmente sul G7 e che non un euro dei soldi pubblici degli italiani è stato speso per questa persona» aggiunge la premier. Nel giro di un'ora Boccia replica alla presidente del Consiglio sui social «Questa persona ha un nome, un cognome e un titolo». E pubblica due documenti sulla riunione dei ministri della Cultura del G7. Sangiuliano allora scrive una lettera a La Stampa in cui spiega di aver pensato di conferire l'incarico a Boccia ma di non avere dato corso alla nomina. «Non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. Mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia» aggiunge. La controsmentita dell'imprenditrice è affidata ad altre stories Instagram. «Non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri» scrive, lasciando intendere di avere un audio che confermerebbe la nomina e la partecipazione a riunioni operative. «Dopo 8 giorni di silenzio la lettera del ministro è come una toppa peggio del buco» è la stoccata della 'dama bionda'.