Il cubo di Rubik compie 50 anni

Corriere della Sera 2024-09-02

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«Il Cubo non l’ho inventato, l’ho soltanto scoperto». Parole di Erno Rubik, l’architetto-designer ungherese che lo scorso mese ha compiuto 80 anni, scopritore-inventore del gioco rompicapo che ha preso il suo nome, venduto in circa 500 milioni di esemplari in tutto il mondo. «Personalmente preferisco chiamarlo Cubo magico», aggiunge. L'invenzione risale al 1974: esattamente 50 anni fa. All’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso era il «gioco che si doveva avere», già alla fine del decennio le vendite crollarono anche se pure oggi ne vengono venduti ancora milioni di esemplari all’anno. Soprattutto tra coloro che si cimentano nelle gare di velocità di risoluzione (3”13 è il record mondiale attuale, ai primi mondiali nel 1983 il vincitore impiegò 23 secondi, lo scorso maggio il robot Mitsubishi TokufastBot ha impiegato 305 millesimi di secondo. Il vero colpo di genio di Rubik in realtà è stato mettere un colore diverso per ognuna delle sei facce del cubo. Se non l’avesse fatto, si sarebbe trattato solo di permutazioni senza possibilità di distinguere una dall’altra. Dal punto di vista geometrico-matematico il cubo è suddiviso in tre strati lungo l’asse di simmetria verticale che passa dal centro delle facce superiore e inferiore, e in altri tre strati lungo ognuno dei due assi di simmetria orizzontali che passano dal centro delle facce anteriore e posteriore e da quelle di destra e di sinistra. (Paolo Virtuani)

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