«Non condivido una parola pronunciata padre di Filippo Turetta, nel colloquio che ebbe in carcere con il figlio, ma è profondamente scorretto diffondere quella conversazione ed esporla all'attenzione del pubblico. Ciò non significa giustificare, ma non vedo perchè bisogna pubblicare quelle intercettazioni». Così il vice premier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, in una conferenza stampa nella sede di Forza Italia. «Sono le parole di un padre disperato di fronte a un figlio assassino. Parole inaccettabili, ma che non hanno nulla a che vedere col processo, ha aggiunto Tajani osservando che «se iniziamo a intercettare tutti i cittadini italiani diventiamo il Paese del Grande Fratello».