Roma, 24 lug. (askanews) - "Historia magistra vitae": cita la massima latina e fa un paragone con l'invasione dei Sudeti da parte di Hitler il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per richiamare la necessità di sostenere l'Ucraina contro l'invasione russa anche se "a nessuno - comprensibilmente - piace un'atmosfera in cui la guerra abbia prolungata presenza, anche se non vi si è coinvolti. Come non lo è l'Italia"."Spinge a grande tristezza - dice il presidente durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale - vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse finanziarie, che andrebbero, ben più opportunamente, destinate a fini di valore sociale. Ma chi ne ha la responsabilità? Chi difende la propria libertà - e chi l'aiuta a difenderla - o chi aggredisce la libertà altrui?. Poi il paragone con il tentativo di pacificazione del primo ministro Neville Chamberlain alla conferenza di Mondaco del 1938. "Come tutti ricordiamo, Hitler pretendeva di annettere al Reich la parte della Cecoslovacchia che confinava con la Germania - i Sudeti - dove viveva anche una minoranza di lingua tedesca. La Cecoslovacchia - che aveva fortificato quel confine temendo aggressioni - ovviamente rifiutava. Le cosiddette potenze europee - Gran Bretagna, Francia, Italia - anziché difendere il diritto internazionale e sostenere la Cecoslovacchia, a Monaco, senza neppure consultarla, diedero a Hitler via libera. La Germania nazista occupò i Sudeti", ha detto il presidente. "Dopo neppure sei mesi occupò l'intera Cecoslovacchia. E, visto che il gioco non incontrava ostacoli, dopo sei mesi provò con la Polonia (previo accordo con Stalin). Ma, a quel punto, scoppiò la tragedia dei tanti anni della seconda guerra mondiale. Che non sarebbe scoppiata senza quel cedimento per i Sudeti. Historia magistra vitae".