Lino Guanciale alla riconquista della moglie nel romantico "L'invenzione di noi due": la clip esclusiva

AMICA 2024-07-10

Views 901

Parlarsi. Imparare ad ascoltarsi di nuovo. A guardarsi con una consapevolezza diversa. Per amarsi ancora. È questa la ricetta di L'invenzione di noi due. Il film di Corrado Ceron, di cui vi proponiamo in escluisva la clip che vedete qui sopra.

La pellicola, tratta dall’omonimo romanzo di Matteo Bussola edito da Einaudi Stile Libero, è scritto da Federico Fava, Valentina Zanella, Matteo Bussola e Paola Barbato. Arriva nelle nostre sale il 18 luglio grazie a Be Water Film. Protagonisti della storia, Lino Guanciale e Silvia D'Amico. A cui si aggiungono in ruoli importanti anche Francesco Montanari e Paolo Rossi.
La trama di "L'invenzione di noi due"
Milo (Lino Guanciale), è sposato con Nadia (Silvia D'Amico) da quindici anni. Da qualche tempo, ormai, si è però accorto che lei non lo desidera più. Non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi più nulla. Come se lui fosse diventato una presenza estranea nella vita della moglie. Ma Milo non ha alcuna intenzione di arrendersi. Così, un giorno le scrive fingendosi un altro. Dando inizio a una corrispondenza segreta. In quelle lettere, sempre più fitte e intense, entrambi si rivelano come mai prima.
Il doppio respiro di "L'invenzione di noi due"
Questo film racconta una storia che ha a che fare con il tempo che passa. Con le ambizioni che si ridimensionano e le illusioni che si perdono. Ma, soprattutto, come dice il regista, con l’amore inteso come continua invenzione di sé. «L'invenzione di noi due è un film dal doppio respiro, quello leggero e spensierato dell'innamoramento e quello crudele e pungente dell'amore bruciato e  divenuto cenere», dice Ceron.

«Un film di caratteri, in cui gli attori si mettono in gioco completamente cercando nella spontaneità e nell'improvvisazione,  andando oltre il testo scritto, in modo da immergersi totalmente nella scena, vivendola e interpretandola a modo loro». In mezzo - e forse non poteva essere diversamente visto che è la città di Romeo e Giulietta, c'è Verona. Che qui viene descritta come una «vera e propria cornice “psicologica” ed emozionale di una storia di amore e disamore, la proiezione dell'interiorità di Milo e Nadia. È città impalpabile e soggettiva perché vissuta sempre dal punto di vista dei due amanti. Ho raccontato questa storia come una vicenda che potrebbe capitare a ciascuno di noi, la cronaca di una quotidianità a noi molto vicina. Perché sono la verosimiglianza delle situazioni e la possibilità che possano accadere a noi che la rendono temibile ed esaltante allo stesso tempo».

[amica-related]

 

Share This Video


Download

  
Report form