Roma, 3 lug. (askanews) - "E' difficile fare una previsione di quali saranno le nuove policy energetiche a livello europeo. Speriamo, l'auspicio è che siano leggermente diverse nel metodo rispetto a quelle vissute finora, semplicemente per il fatto che quelle adottate negli anni precedenti sono state politiche un po' a strattoni, che hanno generato strappi nel tessuto economico e sociale dell'Europa, e anche in Italia, che andrebbero evitati". Così Guido Bortoni, presidente di Cesi, a margine dell'evento organizzato da Proxigas su "Nuove prospettive per la politica energetica europea"."Se vogliamo che la transizione percorra questo percorso accelerato - ha detto - dobbiamo fare delle policy che tengano conto delle debolezze, delle specificità e delle peculiarità. Le nuove policy dovrebbero riconoscere e valorizzare le differenze nazionali. Non abbiamo un'unica situazione, un unico potenziale di risorse. Bisogna avere delle policy che tengano conto delle diversità e sfruttarle, valorizzarle invece che uniformarle".La transizione "è un processo irreversibile - ha aggiunto - spero che non sia un processo emergenziale. La transizione non deve essere fatta a colpi, a strattoni emergenziali nelle situazioni contingenti, ma deve essere un processo ordinato, accelerato quanto si vuole, ma certamente ordinato e pianificato in modo tale da non avere questi stop and go che possono far male alla transazione stessa".