Milano, 3 lug. (askanews) - "Considero il contrasto all'antisemitismo, da qualsiasi parte espresso e con qualsiasi modalità effettuato, un dovere innanzitutto etico oltre che istituzionale, da mettere in pratica in ogni circostanza sia essa pubblica che privata. E a tale principio continuerò a ispirare il mio mandato da ministro dell'Interno". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time a una interrogazione sulle iniziative per il contrasto ad ogni forma di apologia del nazifascismo e di propaganda dell'odio razziale, dell'omofobia e dell'antisemitismo (Fratoianni-AVS)."L'antisemitismo - ha aggiunto il titolare del Viminale - è uno degli aspetti più preoccupanti che è emerso all'indomani dell'attacco terroristico del 7 ottobre, ed infatti ho immediatamente disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sull'intero territorio nazionale. L'attività di contrasto, nel corso del 2023, ha consentito di denunciare all'Autorità giudiziaria 37 persone e di arrestarne una per condotte inerenti alla discriminazione razziale, mentre, nei primi sei dell'anno in corso, le denunce sono state 47 e 3 gli arresti. Con specifico riguardo alle condotte connotate da antisemitismo, nel 2023 sono state denunciate 22 persone ed una arrestata, mentre, nei primi sei mesi del 2024, le denunce sono state 22. La vergognosa ostentazione di gestualità e simboli di totalitarismi che la storia ha condannato, da parte di giovani aderenti al movimento politico a cui si riferiscono gli interroganti, così come: i ripetuti incendi di bandiere israeliane nel corso di manifestazioni di piazza; gli assalti alle brigate ebraiche del 25 aprile scorso; le circostanze in cui è stato impedito a giornalisti di origine ebraica di prendere la parola in occasione di eventi pubblici, sono solo alcuni degli episodi che denotano un trasversale e inaccettabile rigurgito dell'antisemitismo che va combattuto su ogni fronte".