Roma, 3 lug. (askanews) - "La transizione alla mobilità elettrica deve essere regolata dal mercato. Sono sempre stato contro gli incentivi perché divengono l'unico fattore che induce alla compravendita, mentre è il settore che deve essere in grado di abbassare il prezzo. Allo stesso tempo però la politica deve agire per salvaguardare i livelli occupazionali, siccome ad esempio per fare un motore elettrico ci vogliono molti meno addetti. Per questo abbiamo chiesto a Stellantis di garantire una certa quota di produzione in Italia in ottica occupazionale. La mobilità elettrica ha problemi spesso diversi da quelli di cui si parla comunemente: troppo spesso le app per ricaricare l'auto alla colonnina non funzionano o si trova la colonnina occupata. Se poi la potenza di ricarica è bassa, tra i 20 e i 70 Kw, i tempi di ricarica sono lunghissimi. Oltretutto il prezzo per un veicolo elettrico che fa almeno 350-380 km per ricarica è troppo alto per tanta gente ed ecco perché abbiamo ancora bisogno di incentivi. Ma il mercato dell'elettrico deve diventare di massa. Lo ha capito la Cina, dove nei grandi centri urbani l'auto elettrica è al 60% di penetrazione, Pechino giustamente considera la mobilità elettrica un fattore strategico e nei decenni ha puntato sull'avanzamento scientifico. In Italia siamo ancora lontani. Serve un cambio culturale e una riconversione del lavoro. In tal senso, i livelli occupazionali del settore sono all'attenzione del Governo. Serve governare questa transizione, qualificare e riqualificare la filiera." Lo ha detto Walter Rizzetto, deputato di Fratelli D'Italia e Presidente della Commissione Lavoro della Camera, a Largo Chigi, un format di The Watcher Post.