Lontana dai riflettori e dal clamore del mondo del cinema, Brigitte Bardot si confida con Giovanni Minoli nella sua villa di Saint Tropez. Nell'intervista del 1985, riproposta a Mixer. Vent'anni di televisione, nella seconda serata del 27 giugno, su Rai 3, l'attrice francese racconta la sua nuova vita. Un'esistenza che, dopo il successo, è dedicata all'attivismo per la difesa degli animali e della natura, e che la fa riflettere sul suo passato da star globale.
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«Ma proprio perché ho visto, ho chiuso la porta», afferma Bardot con la sua iconica voce decisa. «C'ho messo cinquant'anni della mia vita, penso che sia molto. E questa visione che si è andata accumulando in me, certo, non è molto carina nei confronti dell'umanità». La scelta dell'isolamento, sottolinea l'attrice, è stata consapevole e ponderata: «È il più grande lusso oggi l'isolamento. Questa solitudine che a volte mi fa paura, quando sono di cattivo umore, o sono un po' triste, o per qualsiasi motivo mi sento giù, sono io che l'ho scelta».
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Nelle parole di Bardot emerge una disillusione profonda verso l'umanità, maturata nel corso di una vita vissuta sotto i riflettori e a stretto contatto con il mondo dello spettacolo. La sua scelta di dedicarsi anima e corpo alla causa animalista rappresenta una sorta di rifugio da un mondo che non ha rispettato le sue aspettative. L'intervista è un affascinante spaccato di una donna complessa e controversa, che ha saputo reinventarsi dopo il successo planetario, dedicandosi con passione a una missione che le sta profondamente a cuore.
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Oltre a Brigitte Bardot, la puntata di Mixer di giovedì 27 giugno ripropone anche l'intervista doppia a Massimo Troisi e Roberto Benigni, a 40 anni dalla realizzazione del film Non ci resta che piangere. Un'occasione per rivivere uno dei capolavori della commedia italiana e ricordare il genio di Massimo Troisi, a 25 anni dalla sua scomparsa.