La contestazione di Magi a Meloni, in Albania: «Hotspot elettorale». E la premier: «Capisco chi fa campagna al 3%»

Corriere della Sera 2024-06-05

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Minuti di forte tensione alla fine della visita di Giorgia Meloni in Albania. Il segretario di Più Europa Riccardo Magi, arrivato al porto di Shengjin con messaggi di protesta («no alla Guantanamo italiana» e «no all’hotspot elettorale di Giorgia Meloni») è stato aggredito e spintonato dalla Sicurezza albanese davanti al centro di identificazione migranti, appena inaugurato dalla leader di Fdi con il premier albanese Edi Rama.Al passaggio del corteo presidenziale, mentre Magi gridava «toglietemi le mani di dosso, sono un parlamentare», la presidente del Consiglio è uscita dall’auto blu: «Lasciatelo per favore, è un deputato italiano». Poi il battibecco politico tra la premier e Magi, che le contestava di fare campagna elettorale dalla sua postazione di Palazzo Chigi. «Se succede questo a un parlamentare della Repubblica davanti alle telecamere, immagino cosa succederà a quei poveri cristi», ha gridato Magi.«Seee, poveri cristi! Ti capisco - ha risposto polemicamente Meloni - anche io ne ho fatte di campagne elettorali stando al 3 per cento». Il segretario di Più Europa è andato via con la camicia sporca di sangue all’altezza del petto, mentre il suo portavoce inviava ai media italiani i video con le riprese.

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