Milano, 4 giu. (askanews) - Una Europa più forte per affrontare le crisi internazionali, da Gaza all'Ucraina, e un sentimento diffuso, ma non unanime, della necessità di andare alle urne per migliorare le cose, nonostante un generale senso di sfiducia. A pochi giorni dal voto alle Europee, fra turisti e milanesi in pausa in piazza Duomo si ragiona così delle elezioni imminenti. "Non mi sono informata, non ho ancora le idee chiarissime su chi voterò ma sicuramente voterò perché è uno dei pochi diritti che abbiamo e quindi ci tengo ad usufruirne", racconta una turista arrivata da Torino e il cui figlio studia a Milano."Ho deciso di non votare perché non mi sento rappresentata da nessuno schieramento, sono consapevole che non è da cittadina responsabile, ma di pancia non mi sento di andare a votare, so che è una sconfitta anche personale, ma è così", dice una elettrice sempre presente alle urne ma ora sfiduciata."Non sono molto entusiasta di ciò che offre il panorama politico italiano, andrò a votare tappandomi il naso", aggiunge un altro per cui "L'Europa dovrebbe affrontare una politica più comune dal punto di vista della difesa sicuramente"."Secondo me dovrebbe concentrarsi sul lavoro, sull'istruzione e su una difesa comune, avere più attenzione per i paesi dell'Europa orientale che sono fondamentali", elenca un'altra elettrice che spiega di essersi informata sui programmi.L'Europa "va bene già come è, ma che migliori e si prenda un po' di responsabilità soprattutto per quello che riguarda la sicurezza, ma non nel senso 'difendiamoci': evitare che succedano cose come sono successe fra Russia e Ucraina", sottolinea un cittadino."A me sta a cuore Gaza in questo momento, per me è un argomento importante, 15mila bambini morti non si può - argomenta una 19enne fuori sede che però, dice, non voterà - non sono molto informata sulla politica non è un mio interesse, so che le persone non lo fanno con il cuore".Interviste di Lucilla NuzzoMontaggio di Linda VerzaniImmagini askanews