Roma, 29 mag. (askanews) - Più di duecento ospedali tra pubblici e privati accreditati, 19 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (un terzo degli IRCCS italiani), vere e proprie eccellenze che negli anni hanno consolidato le migliori performance a livello nazionale sia per l'attività di ricerca sia per l'assistenza. Siamo in Lombardia e questi sono i numeri del sistema sanitario regionale, unico nel suo genere, dove pubblico e privato accreditato, integrandosi, garantiscono elevati standard di cure.Tale sistema misto, posizionato dal Programma Nazionale Esiti (PNE) tra i migliori in Italia, vanta anche: oltre 39mila posti letto di cui il 40%, inclusa la riabilitazione, in capo al convenzionato che ha anche il 25% degli acuti. Senza dimenticare la presenza di alcuni ospedali affidati alla gestione privata con lo strumento delle sperimentazioni gestionali. Oltre seicento residenze sociosanitarie per anziani non autosufficienti abilitate, 3.300 farmacie. Più di 140.000 operatori sanitari qualificati, a cui si aggiungono quasi 5.700 Medici di Medicina Generale e 1.094 Pediatri di libera scelta, 1.778 Medici di Continuità Assistenziale e 1.062 Medici specialisti ambulatoriali interni, 590 veterinari e più di 46 mila operatori dei servizi territoriali sociosanitari."Credo che la vera intuizione di Regione Lombardia, quando ha ridisegnato il proprio servizio sanitario regionale, sia stata proprio quella di cogliere l'importanza che avrebbe potuto avere nell'erogazione dei servizi il settore privato accreditato. Quel settore privato accreditato che oggi garantisce più del 40% delle prestazioni tra ricoveri e specialistica ambulatoriale e che ha come punti di forza la qualità con 14 dei 19 IRCCS, la capillarità sul territorio con più di 600 strutture socio sanitarie residenziali e l'efficienza, costando il 25% in meno rispetto alle strutture di diritto pubblico", spiega Michele Nicchio, presidente di Aiop Lombardia, l'associazione che rappresenta 106 strutture della sanità privata accreditata operanti in Lombardia, parte integrante del Sistema sanitario regionale.Secondo il PNE, strumento di misurazione e valutazione e monitoraggio di Agenas, infatti, le performance del Sistema Sanitario Lombardo sono in continuo miglioramento.In base alle ultime elaborazioni a disposizione, la Lombardia registra più dell'80% degli esiti migliori rispetto alla media nazionale, valore che si presenta identico sia per la componente di diritto pubblico che per quella di diritto privato, con un trend nettamente positivo rispetto agli anni precedenti. Anche la classifica di Newsweek dei 250 migliori ospedali al mondo incorona la Lombardia con 6 ospedali in graduatoria, sui 14 italiani.La Lombardia è poi la prima regione italiana con maggior speranza di vita senza limitazioni nella attività a 65 anni."La compresenza equilibrata tra queste due diverse componenti è stato il vero punto di forza di Regione Lombardia e ha permesso l'erogazione di prestazioni di qualità, garantendo però l'equilibrio economico finanziario della Regione stessa", conclude Nicchio.Tra gli ulteriori vantaggi del sistema misto pubblico-privato lombardo l'abbattimento delle liste d'attesa, come emerge dalla strategia promossa dall'assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso: oltre 61 milioni di euro, due terzi andranno al settore pubblico e un terzo agli erogatori privati accreditati, per garantire 7 milioni di prestazioni entro dicembre 2024, di cui 2 milioni di prime visite.L'asse pubblico-privato accreditato ha anche posto le basi per un "modello lombardo" della ricerca, custode del futuro della medicina e asset strategico per la sostenibilità dei sistemi sanitari. Solo in Lombardia, il comparto del life science vale il 13% del PIL in termini di valore aggiunto, grazie all'impegno di circa 1.900 imprese e organizzazioni sanitarie dall'elevato potenziale innovativo. Oltre agli Irccs nella regione sorge anche lo Human Technopole, il primo centro nazionale per la ricerca targata Life Sciences.