Il bacio di Roberto Benigni a Papa Francesco: «a che servono i baci se non si danno? Questo ne vale centomila»

Corriere della Sera 2024-05-26

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«Un saluto affettuoso a tutti i bambini, ai malati, alle mamme, ai babbi, ai nonni, agli accompagnatori, ai cardinali, alle persone importanti, al sindaco di Roma, al signor presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ho salutato quelli importanti... non manca nessuno... C'è qualcun altro da salutare?», scherza Roberto Benigni aprendo il suo monologo in piazza San Pietro e poi rivolgendosi al Papa: «Santità! Ma lei è qui, a portata di mano e di cuore, vorrei stringerla, baciarla, non so come dimostrarle affetto, amore, potrei ballare un tango qua davanti. Ma prima di entrare due guardie svizzere mi hanno detto: lei può fare qualsiasi cosa qui, solo una cosa non può fare, toccare il Papa. Ma da quando me l'hanno detto ho voglia di fare solo quello», aggiunge sorridendo. «Un bacio però glielo posso dare, a che servono i baci se non si danno? È un bacio che arriva da tutti loro, che ne vale centomila», aggiunge prima di avvicinarsi a Francesco e di baciarlo.

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