(askanews) - Devota è l'ep d'esordio di Beatrice Quinta, volto nuovo del pop italiano. Un progetto discografico e di arti visive che si compone di sei tracce e si presenta come un viaggio introspettivo nella musica e nella vita di Beatrice.
Beatrice Quinta: "La mia esperienza più bella"
«Scrivere "Devota" è stata una delle esperienze più belle della mia vita, perché essere sincera è una cosa che sto imparando, soprattutto nella scrittura. È la prima volta che sono riuscita, secondo me, a mettere più me stessa dentro senza sentirmi a disagio con la mia emotività».
La cantautrice siciliana si presenta mostrando un lato di sé nuovo e più consapevole, risultato di una forte crescita interiore.
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"Nel brano più intimo sono nuda, cruda e fragile"
«I miei due pezzi preferiti sono Pelle e Pure le streghe. Pelle è il pezzo più intimo, c'è soltanto un pianoforte, sono io nuda davvero perché non ho niente che mi condisca, quindi sono nuda e cruda e fragile. E invece Pure le streghe è quel tipo di terapia musicale che ti fa pensare di poter essere veramente più forte di quello che ti senti in quel determinato momento. Devota è stato un po' questo».
Fatima, focus track dell'ep, è un pezzo che celebra l'autodeterminazione e l'emancipazione e si fa bandiera del messaggio di libertà di Beatrice.
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