Luigi e Antonio escono dalla struttura di fortuna, arrangiata nei giardini di Castel Sant'Angelo, appena capiscono che li cerchiamo. Non vogliono essere ripresi in volto: «Mio padre si potrebbe preoccupare vedendo il gesso sul braccio», si preoccupa Antonio. Si è rotto il polso lavorando in nero in un cantiere di un amico per qualche giorno. Vive per strada da quando ha perso il lavoro. Anche Luigi è nelle stesse condizioni. Lui montava i ponteggi «poi con il Covid nessuno mi ha chiamato più». Si sono conosciuti alla mensa della Caritas e si sono aiutati: «Abbiamo cercato un posto al riparo dalla pioggia, poi ci siamo chiusi per non dar fastidio a nessuno».