Roma, 22 apr. (askanews) - La salute degli occhi e la miopia che si diffonde, a livello globale, sulla popolazione più giovane per colpa anche degli onnipresenti dispositivi digitali. Questi alcuni dei temi al centro del congresso della Società italiana di scienze oftalmiche che si svolge nei saloni dell'Ergife Palace Hotel, a Roma."Il warning viene lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità - ha detto ad askanews Paolo Nucci, professore ordinario di Oftalmologia all'Università statale di Milano - e si sostiene che le nuove generazioni stanno andando verso la miopizzazione. C'è da fare qualcosa. La scienza e la ricerca hanno dato delle indicazioni e noi abbiamo potuto sperimentare da subito l'efficacia di alcuni trattamenti ottici, di cui si parla da molto tempo, ma che ancora non avevano raggiunto quel livello di qualità. Grazie ad Hoya ed alle lenti D.I.M.S. abbiamo certamente una esperienza rilevante con dei risultati convincenti.". "Hoya - ha aggiunto Maurizio Veroli, amministratore delegato Hoya Italia - da diversi anni, si è focalizzata su questo aspetto, cercando di trovare una soluzione. Non solo per correggere la miopia, ma una soluzione che si occupasse di contrastare la progressione della miopia. A distanza di anni ci siamo riusciti". Le lenti MiYOSMART con tecnologia D.I.M.S. sono di lenti per occhiali che correggono la miopia e al tempo stesso ne rallentano la progressione in media del 60 per cento. L'efficacia è stata confermata da uno studio clinico di due anni e da oltre 25 pubblicazioni a livello mondiale. "Sono convinto - ha aggiunto Nucci - che questo patto etico che si è realizzato tra la categoria dei medici oftalmologi e l'industria ottica che ha investito molto tempo, ed anche rischiando, è sicuramente l'elemento oggi pregnante di questa campagna che stiamo facendo insieme". In Italia, circa 70mila giovani miopi stanno già utilizzando lenti con tecnologia D.I.M.S., nel mondo sono oltre 2,5 milioni, e i numeri sono in crescita. Le pubblicazioni confermano che la progressione della miopia viene inoltre fermata nel 21,5 per cento dei casi. "Ora una delle sfide che abbiamo, dopo aver portato questa innovazione tecnologica - ha concluso Veroli - è quella di portare a conoscenza di un pubblico il più ampio possibile questa soluzione. Perché sarebbe un peccato negarla a chi ne ha bisogno".