Verona, 16 apr. (askanews) - "Alla 56esima edizione di Vinitaly è stato presentato l'Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis dal titolo "Il consumo di vino per generazioni. Analogie e differenze dei modelli di consumo per età". Uno studio che evidenzia come in Italia il consumo di vino sia transgenerazionale e responsabile, con il 96,5% degli intervistati che afferma di preferire quello italiano, e un aumento dei consumatori nella fascia 18-34 anni. Il presidente della Fondazione Enpaia, Giorgio Piazza"Giorgio Piazza, presidente Fondazione Enpaia: "Devo dire che negli ultimi 20 anni, lo studio ha evidenziato dei dati che ci hanno favorevolmente impressionato: un leggero calo da parte delle fasce di età più avanzate, quindi adulti e anziani, mentre i giovani hanno avuto un incremento di quasi il 6%, il 5,7, questo è un bellissimo segnale, e l'altro segnale positivo è il fatto che i giovani oltre ad utilizzare il vino nella convivialità che è tipica dell'energia giovanile, ma lo utilizzano soprattutto andando alla ricerca della qualità e dell'identità e quindi fanno uso di Denominazione, ma soprattutto una grande disponibilità e voglia di consumare italiano. Questo, essendo io un viticoltore, è un grande sprone perché l'Italia rimane, a distanza siderale, il Paese che ha il maggior numero di vitigni, circa 600 con 1.500 vini, il primo Paese della biodiversità in questo settore, sicuramente al mondo, e questo ci fa molto piacere".Alla presentazione della ricerca ha partecipato, tra gli altri, anche il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota: "Possiamo dire che questo rapporto fotografa benissimo quello che è il cambiamento culturale che c'è nel consumo del vino e che per noi, per il nostro Paese, questo rappresenta oggi un asset strategico"